
Nei giorni scorsi l’AIFA ha presentato il proprio Rapporto sulle politiche di assistenza farmaceutica attuate dalle regioni in Piano di rientro.
Nelle premesse del Rapporto si legge che uno degli obiettivi dell’AIFA è quello di garantire che l’assistenza farmaceutica sia uniforme e ottimale su tutto il territorio nazionale; il farmaco rappresenta uno strumento di tutela della salute e, come tale, la sua erogazione deve essere garantita in modo equo.
A partire dal 2001, un’attenzione maggiore è stata posta al controllo della spesa farmaceutica che tuttavia non va disgiunta da un’accorta valutazione della qualità dell’assistenza misurata in termini di appropriatezza prescrittiva.
La modifica del Titolo V, inoltre, introducendo una maggiore autonomia delle Regioni, non accompagnata da un potenziamento delle istituzioni centrali, potrebbe aver contribuito all’instaurarsi di differenze territoriali marcate, determinando così maggiori criticità economiche e assistenziali proprio nelle Regioni più indebitate.
In questo quadro già complesso, le Regioni che nel corso del tempo hanno incontrato maggiori difficoltà sono quelle che hanno dovuto fronteggiare tutte le complessità e i vincoli legati ai Piani di Rientro. Soprattutto le Regioni del centro‐sud, maggiormente gravate dai disavanzi sanitari, una volta entrate in Piano di Rientro, hanno dovuto perseguire il duplice obiettivo di garantire un’assistenza sanitaria adeguata e di riqualificare rapidamente le spese di gestione.
Questo primo Rapporto sulle politiche di assistenza farmaceutica delle Regioni in Piano di Rientro nasce dall’idea di analizzare le misure poste in essere, anche al fine di tracciare i drivers adottati per il risanamento ed evidenziare i determinanti della spesa e le possibili strategie in grado di fornire i migliori risultati. Il Rapporto include specifiche analisi di consumo e spesa, che hanno permesso di confrontare direttamente le Regioni in Piano di Rientro e non, e di evidenziare le possibili differenze che nel corso degli anni si sono instaurate.
Partendo da queste premesse, l’utilizzo di alcuni indicatori specifici, combinato con la valutazione del possibile effetto della componente demografica, ha permesso di andare oltre il semplice controllo della spesa e del consumo e ha consentito un’analisi dei risultati più vicina agli esiti clinici attesi.
Il Rapporto fornisce un quadro nazionale che permette di analizzare e comprendere meglio le molte differenze regionali.
Uno sforzo fatto è stato quello di proporre alle Regioni il superamento dell’impegno formale della compilazione dei documenti o della semplice emanazione di delibere e di facilitare l’adozione di strumenti più oggettivi di valutazione, che possano tangibilmente quantificare gli eventuali effetti delle decisioni prese.
Questo Rapporto si inserisce pertanto tra le attività condotte dall’AIFA per supportare le Regioni nell’ambito della governance della spesa e dell’assistenza farmaceutica. L’Agenzia intende sempre più agevolare lo scambio di informazioni tra le Regioni (ad esempio, sulle buone pratiche) e fornire strumenti utili (quali il benchmarking) anche per favorire la diffusione di interventi maggiormente evidence‐based in grado di promuovere l’accesso equo ai farmaci rimborsati dal Servizio Sanitario Nazionale.
Leggendo questo primo rapporto si apprezza il contributo dell’AIFA per contribuire a comprendere il comportamento di talune regioni su questo tema così delicato e, talora il mancato contenimento della spesa.