CON ORDINANZA DEL MINISTRO DELLA SALUTE DEL 31 OTTOBRE VIENE PROROGATO L’OBBLIGO DELLE MASCHERINE NEGLI OSPEDALI E NELLE RSA PER OPERATORI, PAZIENTI E VISITATORI, MA LO STESSO GIORNO IL CONSIGLIO DEI MINISTRI STABILISCE CHE IN OSPEDALE TORNINO MEDICI E OPERATORI SANITARI NON VACCINATI

Il Ministro della salute Schillaci il 31 ottobre ha firmato una Ordinanza (pubblicata lo stesso giorno sulla gazzetta ufficiale n. 255) per prorogare l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie da parte dei lavoratori, degli utenti e dei visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, comprese le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali di cui all’art. 44 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017. Non hanno l’obbligo di indossare il dispositivo di protezione delle vie respiratorie: a) i bambini di eta’ inferiore ai sei anni; b) le persone con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina, nonché le persone che devono comunicare con una persona con disabilità in modo da non poter fare uso del dispositivo.

Lo stesso giorno 31 ottobre il Consiglio dei Ministri ha anticipato la cessazione dell’obbligo vaccinale per tutti i medici e gli operatori sanitari e di interesse sanitario che svolgono la loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, nelle parafarmacie e negli studi professionali, al fine di tutelare la salute pubblica e mantenere adeguate condizioni di sicurezza nell’erogazione delle prestazioni di cura e assistenza.

Appare difficile non leggere una discrasia tra i due provvedimenti anche perché sia i medici che gli infermieri e gli OSS possono entrare in contatto diretto con i pazienti ricoverati potendo quindi essere contagiati (nel caso in cui non siano vaccinati) oppure, a loro volta, contagiare i pazienti.

IL NUOVO RAPPORTO OSSERVA SALUTE 2021 DELL’UNIVERISTA’ CATTOLICA DI ROMA

L’Osservatorio nazionale sulla salute dell’Università cattolica di Roma ha pubblicato il suo nuovo Rapporto relativo all’anno 2021

Nella premessa del dott. Alessandro Solopaca e del prof. Walter Ricciardi si legge che lo scenario futuro della sanità appare quanto mai incerto a causa degli effetti dell’emergenza sanitaria di Corona Virus Disease-19 (COVID-19).

In questi 2 anni, secondo gli autori della premessa si sono interrotte o rallentate le attività di prevenzione e, soprattutto, i percorsi di cura per malati cronici. Queste circostanze fanno presagire degli effetti negativi sulla salute della popolazione che si protrarranno anche per il futuro e che si vanno ad aggiungere alle conseguenze dirette, ancora poco conosciute, del virus.

L’emergenza sanitaria, sempre secondo gli autori della premessa, ha messo a nudo, con chiarezza, tutti i limiti del nostro sistema, poiché e risultato incapace di fronteggiare una crisi sanitaria, soprattutto dal punto di vista organizzativo e delle risorse disponibili. Alcuni esempi su tutti, l’incapacità di gestire l’emergenza sul territorio e nelle strutture sanitarie per anziani, la drammatica carenza del personale medico e infermieristico e dei posti letto nelle Terapie Intensive.

Da questa emergenza nasce l’opportunità per rivedere alcune scelte e strategie, per migliorare e rendere più efficace ed efficiente un sistema. Infatti, si e avviato un processo virtuoso per ridisegnare l’organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e impegnare maggiori risorse per investimenti finalizzati alla modernizzazione.

Grazie ai fondi del PNRR destinati alla sanità sarà possibile avviare la modernizzazione del sistema, anche se permane una atavica carenza di risorse economiche per la gestione corrente che ci colloca ancora al di sotto dei maggiori Paesi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico.

Gli autori ritengono che gli stanziamenti previsti nella Legge di Bilancio per il 2022 siano ancora insufficienti per far fronte al costo dell’innovazione e all’aumento della domanda sanitaria connessa all’invecchiamento della popolazione.

Il Rapporto Osservasalute tratta anche della modernizzazione del sistema di cure.

In particolare Ricciardi e Solopaca hanno evidenziato alcuni punti:

1- La prevenzione resta uno dei punti cardine delle strategie del SSN, perché permette di evitare o procrastinare l’insorgenza delle patologie a elevato impatto sul sistema e sulla qualità di vita della popolazione.

2-L’integrazione è necessaria per contrastare la frammentazione dei servizi e delle prestazioni nell’offerta sanitaria e socio-sanitaria, promuovendone e migliorandone la continuità dell’assistenza ai vari livelli.

3- L’orientamento alla comunità risulta fondamentale perché in questo modo viene riconosciuto un ruolo attivo anche ai cittadini e alla comunità di riferimento, i quali da semplici fruitori passivi dell’offerta, vengono a qualificarsi come risorsa attiva per il sistema.

4- Il potenziamento delle reti di comunicazione e il processo di digitalizzazione sono importanti perché rendono attuabile la modernizzazione dei processi, attraverso la medicina a distanza, lo scambio di informazioni sul paziente tra i professionisti del settore e, in generale, il coordinamento della presa in carico dei pazienti, in un sistema di assistenza territoriale basato su un modello hub and spoke.

https://www.osservatoriosullasalute.it/wp-content/uploads/2022/06/ro-2021-completo.pdf

“IL DIRITTO ALLA SALUTE NEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE” SARA’ PRESENTATO PER LA PRIMA VOLTA ALL’ABBAZIA DI SAN NILO DI GROTTAFERRATA DALL’ASSOCIAZIONE NUOVI CASTELLI ROMANI

Grottaferrata (RM), Abbazia di
San Nilo, 1004

Sabato 14 alle ore 10, l’Associazione Nuovi Castelli Romani presenta il mio nuovo libro “Il diritto alla salute nel Servizio Sanitario Nazionale” nell’Abbazia di San Nilo di Grottaferrata.

Interverranno l’autore della prefazione il prof. Cesare Pinelli, ordinario di diritto pubblico e il prof. Claudio Letizia, ordinario di medicina interna entrambi dell’Università “Sapienza” di Roma; il Sindaco del Comune di Frascati Francesca Sbardella, il Sindaco del Comune di Nemi Alberto Bertucci, il Sindaco del comune di Castel Gandolfo Milvia Monachesi e il direttore sanitario dell’azienda USL Roma 6 dott. Roberto Corsi.

Saranno presenti: mons. Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare di Roma; il sen. Bruno Astorre, Francesco Pittoni, Vice Presidente Vicario dell’UNAR; Francesco De Feo, Egumeno del Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata e il dott. Ettore Pompili, Presidente onorario dell’Associazione NCR.

Il libro è diviso in sei parti:
1) Il processo della riforma
2) L’assistenza sanitaria
3) Organizzazione centrale del SSN
4) Organizzazione regionale del SSR
5) Strutture operative e loro funzioni
6) Diritti e responsabilità delle persone

Complessivamente sono 630 pagine con oltre 800 note di dottrina e giurisprudenza

Un libro scritto in maniera chiara e comprensibile anche per chi non ha una formazione giuridica e che spiega in maniera diffusa tutta la materia.

Molta attenzione è posta alla gestione delle risorse finanziarie, umane, strumentali e informatiche, ma anche sono trattate diffusamente anche tutte le altre funzioni come quelle dell’informazione e della partecipazione, princìpi rigorosamente dettati dalle norme e che troppo spesso non trovano riflesso nemmeno per sbaglio nell’operare concreto.

Viene sottolineata l’importanza degli organi di indirizzo (es. Sindaci, Conferenza locale sociale e sanitaria per le aziende sanitarie locali, ecc.) ma anche il ruolo dei cittadini proclamato da tutti, ma scarsamente rispettato.

Una occasione molto speciale, sia per il luogo prescelto che per le persone che saranno presenti.

Una occasione molto speciale, sia per il luogo prescelto che per le persone che saranno presenti.

Un volume che può essere utile per chi deve studiare, per chi vuole prepararsi per un concorso, ma anche per chi già lavora e vuole aggiornarsi anche per difendere i propri diritti, oltre che per avvocati che devono rappresentare qualche paziente o dipendente.

COVID-19, SUPERAMENTO DELLA FASE EMERGENZIALE

Ieri 17 marzo 2022 il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro della salute Roberto Speranza, del Ministro della difesa Lorenzo Guerini e del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza.

Il provvedimento stabilisce:

-Obbligo di mascherine: viene reiterato fino al 30 aprile l’obbligo di mascherine ffp2 negli ambienti al chiuso quali i mezzi di trasporto e i luoghi dove si tengono spettacoli aperti al pubblico. Nei luoghi di lavoro sarà invece sufficiente indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie; 

-Fine del sistema delle zone colorate;

-Capienze impianti sportivi: ritorno al 100% all’aperto e al chiuso dal 1° aprile

-Protocolli e linee guida: verranno adottati eventuali protocolli e linee guida con ordinanza del Ministro della salute.

Il 31 marzo cesserà lo stato di emergenza Covid-19. 
Il percorso per il graduale ritorno all’ordinario prevede alcuni step

  • fine del sistema delle zone colorate
  • graduale superamento del green pass
  • eliminazione delle quarantene precauzionali

Accesso al luogo di lavoro

Dal 1° aprile sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere ai luoghi di lavoro con il Green Pass Base per il quale dal 1° maggio eliminato l’obbligo 

Fino al 31 dicembre 2022 resta l’obbligo vaccinale con la sospensione dal lavoro per gli esercenti le professioni sanitarie e i lavoratori negli ospedali e nelle RSA; fino alla stessa data rimane il green pass per visitatori in RSA, hospice e reparti di degenza degli ospedali (oggi 2Gplus).

Scuola

Per quanto riguarda la scuola il decreto prevede nuove misure in merito alla gestione dei casi di positività:
 
Scuole dell’infanzia – Servizi educativi per l’infanzia
In presenza di almeno quattro casi tra gli alunni nella stessa sezione/gruppo classe, le attività proseguono in presenza e docenti, educatori e bambini che abbiano superato i sei anni utilizzano le mascherine FFP2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo.
In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, va effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato. In quest’ultimo caso l’esito negativo del test è attestato con autocertificazione.

Scuole primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado e sistema di istruzione e formazione professionale
In presenza di almeno quattro casi di positività tra gli alunni, le attività proseguono in presenza e per i docenti e per gli alunni che abbiano superato i sei anni di età è previsto l’utilizzo delle mascherine FFP2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo.
In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, va effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato. In quest’ultimo caso l’esito negativo del test è attestato con autocertificazione.

L’isolamento
Gli alunni delle scuole primarie, secondarie di primo grado, secondarie di secondo grado e del sistema di istruzione e formazione professionale, in isolamento per infezione da Covid, possono seguire l’attività scolastica nella modalità di didattica digitale integrata accompagnata da specifica certificazione medica che attesti le condizioni di salute dell’alunno. La riammissione in classe è subordinata alla sola dimostrazione di aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo.

Personale Covid
Il personale per l’emergenza viene prorogato fino alla fine delle lezioni e comunque non oltre il 15 giugno 2022. Per la proroga sono disponibili ulteriori 204 milioni, oltre le somme già stanziate.

Strutture dell’emergenza

Il decreto inoltre stabilisce infine:

  • Capo della Protezione civile: cessazione dei poteri emergenziali e attribuzione di poteri per gestire il rientro alla normalità
  • Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19: è istituita un’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l’adozione di altre misure di contrasto alla pandemia, che si coordinerà con il ministero della Salute. Dal 1° gennaio 2023 il ministero della Salute subentra nelle funzioni

COVID-19, MISURE DI CONTENIMENTO DELL’EPIDEMIA

Il Consiglio dei ministri riunitosi ieri 23 dicembre, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che introduce misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 e per lo svolgimento in sicurezza delle attività economiche e sociali.

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COVID-19, PROROGA DELLO STATO D’EMERGENZA

Il Consiglio dei Ministri si è riunito martedì 14 dicembre 2021, alle ore 17.15 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Mario Draghi. Segretario, il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli.

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi e del Ministro della salute Roberto Speranza, ha approvato un decreto-legge che prevede la proroga dello stato di emergenza nazionale e delle misure per il contenimento dell’epidemia da COVID-19 fino al 31 marzo 2022.
Per effetto del provvedimento, sono anche prorogati i poteri derivanti dallo stato di emergenza al Capo del Dipartimento della Protezione Civile, così come è prorogata la struttura del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica.
Restano in vigore altresì le norme relative all’impiego del Green Pass e del Green Pass rafforzato e ai test antigenici rapidi gratuiti e a prezzi calmierati.
Il decreto stabilisce, infine, l’estensione, sino al 31 marzo 2022, della norma secondo cui il Green Pass rafforzato debba essere utilizzato anche in zona bianca per lo svolgimento delle attività che altrimenti sarebbero oggetto di restrizioni in zona gialla.

IL COUNTRY HEALTH PROFILE DELL’ITALIA DELINEATO DALL’OCSE

Il 13 dicembre l’OECD-OCS ha pubblicato il profilo della sanitò 2021 dell’Italia.

Da quanto si legge nel rapporto l’aspettativa di vita in Italia è tra le più alte in Europa, ma nel 2020 si è abbassata, almeno temporaneamente, a causa dei
decessi dovuti al COVID-19. Tuttavia anche prima della pandemia, in particolare dal 2010, era stato registrato un rallentamento considerevole della crescita dell’aspettativa di vita rispetto ai decenni precedenti, in parte dovuto a tassi di mortalità più elevati per malattie respiratorie tra gli anziani.

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CORTE COSTITUZIONALE: EMERGENZA COVID E DPCM: NON C’È STATA ALCUNA DELEGA DI FUNZIONE LEGISLATIVA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

La Corte costituzionale ha esaminato ieri 24 settembre le questioni sollevate dal Giudice di pace di Frosinone sulla legittimità costituzionale dei decreti legge n. 6 e n. 19 del 2020, entrambi convertiti in legge, riguardanti l’adozione, mediante Decreti del Presidente del Consiglio dei ministri (Dpcm), di misure urgenti di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Nel caso concreto, un cittadino aveva proposto opposizione contro la sanzione amministrativa di 400 euro inflittagli per essere uscito dall’abitazione durante il lockdown dell’aprile 2020, in violazione del divieto stabilito dal Dl e poi dal Dpcm. Secondo il Giudice di pace, i due decreti legge avrebbero delegato al Presidente del Consiglio una funzione legislativa e perciò sarebbero in contrasto con gli articoli 76, 77 e 78 della Costituzione.

In attesa del deposito della sentenza, l’Ufficio stampa fa sapere che la Corte ha
ritenuto inammissibili le censure al Dl n. 6, perché non applicabile al caso concreto.
Ha poi giudicato non fondate le questioni relative al Dl n. 19, poiché al Presidente del Consiglio non è stata attribuita altro che la funzione attuativa del decreto legge, da esercitare mediante atti di natura amministrativa.

LO ZOCCOLO DURO DEI NON VACCINATI

Il rapporto settimanale della Presidenza del Consiglio sull’andamento delle vaccinazioni del 17 settembre, pubblicato da “Quotidiano sanità” mostra tutti i dati delle vaccinazioni per fasce di età e per regione. Anche se numero dei vaccinati è aumentato notevolmente ancora esistono più di 5 milioni di persone non vaccinate.

In particolare il 5,45% degli over 80 non si è vaccinato, nella fascia 70-79 anni addirittura l’8,76%; nella fascia 60-69 anni il 12,54%; nella fascia 50-59 anni il 17,63%; infine nella fascia di età 16-19 manca ancora il 23,54% e in quella 12-15 il 45,00%.

Ma anche tra il personale sanitario l’1,87% (pari a 36.664 unità) non si è vaccinato, mentre tra il personale scolastico i non vaccinati sono il 5,89% (pari a 90.976 unità).

MINISTERO DELLA SALUTE: LA CIRCOLARE CON IL PARERE DEL CTS DELL’AIFA SUL VACCINO ASTRA ZENECA

Roma, Lungotevere Ripa, palazzo ex ONMI, sede del Ministro della Salute

Con una asciutta nota datata 7 aprile 2021 il dott. Giovanni Rezza, Direttore generale del Dipartimento della prevenzione sanitaria del Ministero della salute, facendo seguito alla nota circolare prot. N° 8811-08/03/2021-DGPRE e alla nota circolare prot. N° 11156-19/03/2021-DGPRE, visto il parere della CTS di AIFA (allegato1) acquisito con prot. N° 14357-07/04/2021-DGPRE, sentito il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ribadendo che il vaccino Vaxzevria è approvato a partire dai 18 anni di età, sulla base delle attuali evidenze, tenuto conto del basso rischio di reazioni avverse di tipo tromboembolico a fronte della elevata mortalità da COVID-19 nelle fasce di età più avanzate, si rappresenta che è raccomandato un suo uso preferenziale nelle persone di età superiore ai 60 anni.

In virtù dei dati ad oggi disponibili, chi ha già ricevuto una prima dose del vaccino Vaxzevria, può completare il ciclo vaccinale col medesimo vaccino.