NELLA PROSSIMA SEDUTA DELLA CONFERENZA STATO- REGIONI DOVREBBE ARRIVARE IL DECRETO PER LA RIPARTIZIONE DELLE SOMME PER LE ASSUNZIONI NECESSARIE PER L’ASSISTENZA TERRITORIALE

Fonte Quotidiano Sanità, elaborazione by Brugnola

Com’è noto l’art.1, coma 274 della legge 30 dicembre 2021,n. 234 dispone che “Al fine di assicurare l’implementazione degli standard organizzativi, quantitativi, qualitativi e tecnologici ulteriori rispetto a quelli previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per il potenziamento dell’assistenza territoriale, con riferimento ai maggiori oneri per la spesa di personale dipendente, da reclutare anche in deroga ai vincoli in materia di spesa di personale previsti dalla legislazione vigente limitatamente alla spesa eccedente i predetti vincoli, e per quello convenzionato, è autorizzata la spesa massima di 90,9 milioni di euro per l’anno 2022, 150,1 milioni di euro per l’anno 2023, 328,3 milioni di euro per l’anno 2024, 591,5 milioni di euro per l’anno 2025 e 1.015,3 milioni di euro a decorrere dall’anno 2026 a valere sul finanziamento del Servizio sanitario nazionale” e che “Con successivo decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, le somme di cui al primo periodo sono ripartite fra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, in base ai criteri definiti con il medesimo decreto anche tenendo conto degli obiettivi previsti dal PNRR”.

Da quanto si apprende da Quotidiano Sanità di oggi il Ministero della salute avrebbe inviato il 29 settembre lo schema di decreto per l’inserimento all’ordine del giorno della prima seduta utile della Conferenza Stato-Regioni (https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=107746)

FINALMENTE A SEGUITO DELL’ACCORDO STATO-REGIONI DEL 27 LUGLIO IL MINISTRO SPERANZA HA POTUTO FIRMARE IL DECRETO CHE ASSEGNA APPARECCHIATURE PER LA DIAGNOSTICA IN COMODATO AI MEDICI DI FAMIGLIA

Per fare fronte al fabbisogno di apparecchiature sanitarie finalizzate a garantire l’espletamento delle prestazioni di competenza dei medici di medicina generale nonché dei pediatri di libera scelta, al fine di migliorare il processo di presa in cura dei pazienti nonché di ridurre il fenomeno delle liste d’attesa, con il comma 449 dell’art. 1 della legge 160/2019 è stato autorizzato un contributo pari ad euro 235.834.000.

Detta somma è stata accantonata con delibera CIPE n.51 del 2019.

A seguito dell’intesa sancita dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 27 luglio 2022, con decreto del Ministro della salute in data 29 luglio 2022 attuativo della norma citata è stato ripartito in quota capitaria alle regioni il contributo di cui sopra al netto delle quote relative alle province autonome di Trento e Bolzano (ex art. 2 comma 109 l. 191 del 2009).

Le apparecchiature diagnostiche di primo livello dovranno essere assegnate prioritariamente:
– alle Case della Comunità hub;
– alle Case della Comunità spoke;
– agli spoke rappresentati dagli studi dei MMG e PLS;
– alle aggregazioni di medicina di gruppo tenendo conto delle caratteristiche orografiche e demografiche del territorio i particolare nelle aree interne, rurali, piccole isole e periferie urbane nel pieno rispetto del principio della prossimità.

L’ORDINE DEL GIORNO DELLA MAGGIORANZA SUL NUOVO PIANO ONCOLOGICO NAZIONALE DEVE SPINGERE LE REGIONI AD ACCELERARE LA REVISIONE DELLE RETI ONCOLOGICHE ADOTTATE TALORA ANCHE SENZA TENERE CONTO DEI DATI EPIDEMIOLOGICI

Il Senato della Repubblica il 6 luglio, nel corso della 449ma seduta pubblica ha approvato un Ordine del giorno dei senatori Binetti ed altri con il quale , partendo dagli obiettivi dell’Europe’s beating cancer plan che identifica 10 iniziative faro e le relative azioni concrete e che prevede un finanziamento di 4 miliardi per gli stati membri prevedendo tempistiche precise per la loro realizzazione, impegnando quindi il Governo:

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PUBBLICATO IL DECRETO CON CUI VIENE APPROVATO IL REGOLAMENTO RECANTE LA DEFINIZIONE DEI MODELLI E DEGLI STANDARD PER L’ASSISTENZA TERRITORIALE DEL SSN

Sulla G.U. 144 del 22 giugno 2022 è stato pubblicato l’atteso D.M. 77 del 23 maggio con cui il Ministro Speranza ha approvato la riforma dell’assistenza territoriale prevista dal PNRR.

Com’è noto in sede di Conferenza Stato Regioni e province autonome di Trento e Bolzano non è stata raggiunta l’intesa per cui il Consiglio dei ministri ha adottato il testo che poi, previo parere del Consiglio di Stato espresso nella seduta del 10 maggio 2022, è stato approvato dal Ministro Speranza.

Il decreto ha due allegati:
-il primo recante la ricognizione degli standard con tutti i presìdi e servizi (Case della Comunità, Centrale Operativa Territoriale, centrale Operativa 116117, Unità di Continuità assistenziale, Assistenza domiciliare, Ospedale di Comunità, Rete cure palliative, servizi per la salute di minori, delle donne, delle coppie e delle famiglie, Prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico, telemedicina e sistemi di qualità).
-il secondo recante il glossario degli acronimi.

Com’è noto sono moltissime le novità contenute nel decreto, ma i tempi per la realizzazione delle opere sono molto contenuti dato che opere e servizi dovranno essere aperti e funzionanti entro il 31 dicembre 2026.

Ovviamente la Commissione europea ha finanziato solo gli investimenti in conto capitale per cui manca il personale e qui le assunzioni dovranno essere importanti, ma soprattutto è assente una organizzazione adeguata che integri una volta per tutte la prevenzione, l’assistenza territoriale e quella ospedaliera.

L’organizzazione dovrebbe spettare alle regioni, ma fino ad ora non risulta che ci siano provvedimenti del genere soprattutto come indirizzi per l’adeguamento degli atti aziendali la cui adozione spetta ai direttori generali previo passaggio, ove prevista in Conferenza dei Sindaci.

A questo proposito sarebbe opportuno che fosse posta la massima attenzione per organizzare dipartimenti transmurali che possano seguire i pazienti e che i Percorsi diagnostici terapeutici assistenziali siano trasformati in processi gestiti digitalmente da tutti gli attori coinvolti (medici di famiglia, specialisti ambulatoriali interni, medici ospedalieri, ecc.) con collegamento con il Fascicolo Sanitario Elettronico dei pazienti.

APPROVATA IERI ALLA CAMERA UNA MOZIONE PER IL POTENZIAMENTO DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE

Nella parte antimeridiana della seduta del 15 giugno la Camera ha approvato il dispositivo e la premessa della mozione Nappi, Panizzut, Carnevali, Mandelli, Noja, Bologna, Stumpo, Menga, Lapia, Trizzino ed altri n. 1-00618 concernente iniziative per la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale riformulata.

La mozione molto articolata prevede in particolare:

a) il potenziamento del fabbisogno di personale sanitario e amministrativo e una riforma delle disposizioni in materia di medici di medicina generale;

b) l’impiego delle professioni sanitarie ad alta valenza comunitaria (ad es. fisioterapista di comunità, psicologo di comunità, ostetrica di comunità, ecc.

c) reperimento di fondi adeguati per il i rinnovi contrattuali per la medicina di base;

d) revisione delle formazione degli OSS

e) rivedere le norme sull’aggregazione professionale affinché rispondano ad una logica multidisciplinare;

f) valorizzare il ruolo degli MMG e dei PLS nell’ambito della riforma dell’assistenza territoriale

g) promuovere nelle aree interne e nelle isole minori il rafforzamento degli studi dei medici di base dotandoli di apparecchiature di prima diagnostica

h) potenziare la presa incarico del paziente anziano;

i) garantire la presa incarico dei pazienti affetti da malattie rare;

l) sostenere il potenziamento degli standard assistenziali delle RSA;

m) promuovere incontri di prevenzione con le popolazioni a rischio

n) integrare nelle case della salute della comunità i consultori familiari;

o) potenziare l’odontoiatria pubblica;

p) potenziare la salute mentale, ma neuropsichiatria infantile e l’assistenza psicologica di base;

q) prevedere presidi sanitari all’interno degli istituti scolastici per la prevenzione della salute;

r) adottare sistemi remunerativi innovativi per i medici di medicina generale legati al raggiungimento del risultato;

s) consentire l’accesso alla carriera di medico di medicina generale dei medici della continuità assistenziale a seguito di adeguati percorsi formativi;

t) potenziare la struttura tecnologica e digitale del SSN;

u) promuovere la figura del caregiver familiare;

v) monitorare l’attuazione degli obiettivi del SSN;

“IL DIRITTO ALLA SALUTE NEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE” SARA’ PRESENTATO PER LA PRIMA VOLTA ALL’ABBAZIA DI SAN NILO DI GROTTAFERRATA DALL’ASSOCIAZIONE NUOVI CASTELLI ROMANI

Grottaferrata (RM), Abbazia di
San Nilo, 1004

Sabato 14 alle ore 10, l’Associazione Nuovi Castelli Romani presenta il mio nuovo libro “Il diritto alla salute nel Servizio Sanitario Nazionale” nell’Abbazia di San Nilo di Grottaferrata.

Interverranno l’autore della prefazione il prof. Cesare Pinelli, ordinario di diritto pubblico e il prof. Claudio Letizia, ordinario di medicina interna entrambi dell’Università “Sapienza” di Roma; il Sindaco del Comune di Frascati Francesca Sbardella, il Sindaco del Comune di Nemi Alberto Bertucci, il Sindaco del comune di Castel Gandolfo Milvia Monachesi e il direttore sanitario dell’azienda USL Roma 6 dott. Roberto Corsi.

Saranno presenti: mons. Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare di Roma; il sen. Bruno Astorre, Francesco Pittoni, Vice Presidente Vicario dell’UNAR; Francesco De Feo, Egumeno del Monastero Esarchico di Santa Maria di Grottaferrata e il dott. Ettore Pompili, Presidente onorario dell’Associazione NCR.

Il libro è diviso in sei parti:
1) Il processo della riforma
2) L’assistenza sanitaria
3) Organizzazione centrale del SSN
4) Organizzazione regionale del SSR
5) Strutture operative e loro funzioni
6) Diritti e responsabilità delle persone

Complessivamente sono 630 pagine con oltre 800 note di dottrina e giurisprudenza

Un libro scritto in maniera chiara e comprensibile anche per chi non ha una formazione giuridica e che spiega in maniera diffusa tutta la materia.

Molta attenzione è posta alla gestione delle risorse finanziarie, umane, strumentali e informatiche, ma anche sono trattate diffusamente anche tutte le altre funzioni come quelle dell’informazione e della partecipazione, princìpi rigorosamente dettati dalle norme e che troppo spesso non trovano riflesso nemmeno per sbaglio nell’operare concreto.

Viene sottolineata l’importanza degli organi di indirizzo (es. Sindaci, Conferenza locale sociale e sanitaria per le aziende sanitarie locali, ecc.) ma anche il ruolo dei cittadini proclamato da tutti, ma scarsamente rispettato.

Una occasione molto speciale, sia per il luogo prescelto che per le persone che saranno presenti.

Una occasione molto speciale, sia per il luogo prescelto che per le persone che saranno presenti.

Un volume che può essere utile per chi deve studiare, per chi vuole prepararsi per un concorso, ma anche per chi già lavora e vuole aggiornarsi anche per difendere i propri diritti, oltre che per avvocati che devono rappresentare qualche paziente o dipendente.

PUBBLICATA SULLA G.U. LA DELIBERA 21 APRILE 2022 DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI CON CUI SONO STATI APPROVATI MODELLI E STANDARD PER LO SVILUPPO DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE

La Gazzetta ufficiale n. 102 del 3 maggio pubblica il testo della delibera assunta dal Consiglio dei Ministri in data 21 aprile sostitutiva dell’intesa della Conferenza Stato-regioni, relativa allo schema di decreto del Ministro della salute, concernente il regolamento recante «Modelli e standard per lo sviluppo dell’assistenza territoriale nel Servizio Sanitario Nazionale».

Com’è noto in sede di Conferenza Stato-regioni, nonostante le molte riunioni sull’argomento non era stata raggiunta la necessaria intesa per cui il Governo, preso atto, pertanto, che la tutela della salute è una materia di legislazione concorrente nell’ambito della quale la determinazione dei principi fondamentali spetta allo Stato e in particolare la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni di cui all’art. 117, comma 2, lettera m), nonché l’eventuale esercizio del potere sostitutivo (art. 120, comma 2).

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IL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL 21 APRILE HA VARATO ULTERIORI MISURE URGENTI PER L’ATTUAZIONE DEL PNRR ED INSIEME A QUESTE IL DPCM PER LA RIFORMA DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE

Palazzo Chigi, Scalone d’onore

Il Consiglio dei Ministri si è riunito giovedì 21 aprile 2022, alle 17.45 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza, in collegamento da remoto, del Presidente Mario Draghi. Segretario il Sottosegretario alla Presidenza Roberto Garofoli.

In particolare, il testo è stato integrato con norme che prevedono:
-Nuove regole per la formazione iniziale e continua e per il reclutamento dei docenti della scuola secondaria;
-Percorsi certi per chi vuole insegnare
-Definizione più chiara degli obiettivi e delle modalità della formazione dei docenti durante tutto il loro percorso lavorativo.
-Concorsi annuali per reclutare con costanza il personale, aprendo più rapidamente le porte ai giovani.

Il Consiglio dei Ministri dopo aver approvato il decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha approvato anche il testo del DPCM per la riforma dell’assistenza territoriale benché questo non sia stato condiviso dalla Conferenza Stato Regioni per la ferma opposizione del presidente della regione Campania il quale chiedeva che venissero contestualmente reperite le somme per l’assunzione del personale necessario.

Il testo, che descrive ampiamente le funzioni delle nuove Centrali Operative territoriali, delle Case della salute della Comunità, degli Ospedali di Comunità, ecc. ignora, nonostante le segnalazioni anche dello scrivente, l’Emergenza Sanitaria Territoriale che in base al DPCM 12 gennaio 2017 è uno dei Livelli Essenziali di Assistenza.

Qui il testo del nuovo DPCM:

PNRR SANITA’- DIALOGO APERTO TRA COMUNI E RETE DI ASSISTENZA PER UNA REALE PROSSIMITÀ E INTEGRAZIONE

Oggi 13 aprile si è tenuta, in diretta streaming una Giornata di riflessione e confronto IFEL, ANCI e Federsanità sulle missioni 5 e 6 del PNRR sul welfare di comunità.

Dal comunicato stampa si apprende quanto segue:

Il PNRR come straordinaria opportunità di rilancio anche della centralità del

L’introduzione della giornata è stata affidata a Pierciro Galeone, direttore IFEL, e Stefano Lorusso (direttore generale dell’Unità di missione per l’attuazione degli interventi del PNRR del Ministero della Salute), con relazioni tecniche di Antonio Fortino e Francesco Enrichens (Agenas) sul tema “La missione 6: il ruolo della sanità e quello dei comuni” e Samantha Palombo (Dipartimento Welfare ANCI) su “La dimensione sociale e sociosanitaria della missione 5”.

Secondo Alessandro Canelli, Presidente Ifel e sindaco di Novara, “la pandemia in questi ultimi due anni ha dimostrato quanto la capacità di fare rete abbia avuto un ruolo determinante nella gestione dell’emergenza. Le amministrazioni comunali e le loro strutture sociali hanno dato prova di una straordinaria capacità di coordinamento e di governance del territorio. Il modello di stretta collaborazione tra i vari livelli istituzionali che sono intervenuti sul territorio è stata la formula vincente per la gestione dei differenti bisogni espressi dai cittadini in un momento che non ha precedenti nella nostra storia. Questo modello va ripetuto con le case di comunità”.

“Il PNRR è un’occasione straordinaria per imprimere un impulso deciso al percorso di potenziamento e qualificazione dell’offerta di servizi, soprattutto al Sud e in generale nelle aree interne del nostro Paese – ha evidenziato Enzo Bianco, Presidente del Consiglio nazionale ANCI. “Dobbiamo superare gli eccessivi divari territoriali che spesso danno luogo alle cosiddette ‘migrazioni sanitarie’ da una Regione all’altra, favorendo ovunque l’accesso ai servizi, garantendo livelli essenziali delle prestazioni sociali e sanitarie omogenei tra i territori”. Bianco ha quindi auspicato una “seria riflessione sulle vigenti attribuzioni di competenze in materia sanitaria e socio-sanitaria, a livello comunitario, nazionale, regionale e comunale”.

“In questa fase di ripartenza dalle fragilità e dalle criticità emerse durante la pandemia – ha aggiunto il vice presidente vicario Anci Roberto Pella – i Comuni assumono, di concerto con tutti gli altri livelli di governo del territorio, un ruolo essenziale per la costruzione delle reti di prossimità. L’universalismo e l’equo accesso ai servizi che il nostro Servizio Sanitario Nazionale deve assicurare per la promozione e la tutela della salute non possono che passare dai territori e dalla centralità del cittadino”, assicurando l’equità e il rispetto dei diritti civili, sociali e sanitari dei cittadini.

“Salute, territorio e rapporto con il PNRR è un tema di grandissima attualità. E’ un’agenda politicamente trasversale perchè la lettura dei bisogni non ha colore politico”, ha precisato Luca Vecchi, Delegato al Welfare ANCI e Sindaco di Reggio Emilia. “La pandemia ci dice che siamo nel pieno di un’emergenza che attraversa covid ma arriva fino all’Ucraina, con il tema dell’accoglienza e dei problemi energetici ed economici. Per la prima volta temi internazionali diventano locali e cambiano la vita dei cittadini portando i sindaci a ripensare il sistema socio-sanitario e il ruolo della medicina territoriale nelle comunità. La riforma attuale è di portata epocale”.

“Come tutto il PNNR, anche le Missioni M5 e M6 sono composte di ‘azioni’ e di ‘riforme’. E’ il loro insieme che compone il Piano ha sottolineato Tiziana Frittelli Presidente di Federsanità e Direttore generale dell’Ospedale San Giovanni Addolorata di Roma – e una parte tiene l’altra. Per M5 abbiamo progettazioni nelle materie della non autosufficienza, disabilità e grave marginalità, unite a interventi legislativi per la non autosufficienza e la disabilità. Per M6 abbiamo progettazioni su Case e Ospedali della Comunità, COT, Assistenza domiciliare, unite al decreto legislativo sui nuovi assetti della sanità territoriale. Oltre le risorse, quindi, il PNNR reca un impulso alla riforma che forse in ambito sanitario e assistenziale è più rilevante delle stesse risorse. In termini prettamente sanitari, credo che il centro di questa azione possa essere definito come la creazione del sistema di assistenza esterno dall’ospedale. Non si tratta solo di sanità”.

Da questa giornata i Sindaci delle nostre città potranno trarre utilissimi strumenti di riflessione valutare lo stato dei servizi e per fornire indirizzi adeguati ai direttori generali delle aziende sanitarie locali sull’attuazione delle missioni 5 e 6 del PNRR con particolare riguardo alla riorganizzazione dell’assistenza territoriale.

IL MINISTERO DELLA SALUTE HA INVIATO ALLE REGIONI LO SCHEMA DI DECRETO PER LA RIFORMA DELL’ASSISTENZA TERRITORIALE

Finalmente, dopo molti mesi di lavoro il Ministero della salute ha trasmesso alla Regioni lo schema di decreto che approva il Regolamento che definisce i nuovi standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi delle strutture dedicate all’assistenza territoriale e al sistema di prevenzione in ambito sanitario, ambientale e climatico.

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