
L’art. 12, comma 3, del d.lgs 502 del 1992 dispone che il Fondo sanitario nazionale sia ripartito dal Comitato per la programmazione economica (di seguito CIPE), oggi Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (di seguito CIPESS), su proposta del Ministro della salute, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.
Dal 1978, con alterne vicende e fino all’anno 2022 il riparto della quota indistinta del del Fondo Sanitario Nazionale tra le Regioni è stato determinato della pesatura della popolazione per fasce di età in base al d.lgs n 68 del 2011.

A seguito delle vive sollecitazioni delle regioni del Sud per introdurre dei criteri diversi, prima delle ultime elezioni politiche il Ministro Speranza inviò alla Conferenza Stato Regioni una bozza di decreto con una proposta di modifica che teneva conto del criterio della deprivazione.
Per l’anno 2023 finalmente, a seguito della citata proposta la Conferenza Stato Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 2 dicembre 2022 ha modificato i criteri per il riparto del Fondo Sanitario Nazione inserendo gli indici di deprivazione per cui dal 2023 il fabbisogno sanitario standard sarà ripartito sulla base dei seguenti criteri:
a) popolazione residente;
b) frequenza dei consumi sanitari per età;
c) tassi di mortalità della popolazione (<75 anni);
c) indicatori relativi a particolari situazioni territoriali ritenuti utili al fine di definire i bisogni sanitari delle regioni.
Gli indicatori relativi a particolari situazioni territoriali ritenuti utili al fine di definire i bisogni sanitari delle regioni sono individuati nei seguenti:
a) incidenza della povertà relativa individuale;
b) livello di bassa scolarizzazione;
c) tasso di disoccupazione della popolazione.
Pertanto è stato previsto nel riparto un maggiore peso (1,5%) in funzione dei tassi di mortalità della popolazione <75 anni, in funzione delle condizioni socioeconomiche dei territori (povertà relativa individuale, livello di bassa scolarizzazione, tasso di disoccupazione).
L’accordo raggiunto riguarda la ripartizione della quota indistinta e della premialità per un totale di 117.921.046.120 miliardi su una dotazione complessiva del Fondo Sanitario Nazionale per l’anno 2022 pari a circa 126 miliardi.
Benché si tratti di una percentuale esigua rispetto al FSN si tratta di un primo passo avanti in attesa di poter utilizzare gli indicatori epidemiologici territoriali previsti dall’art. 1 della legge 662 del 1996 fino ad ora impossibile mancando il parere del garante per la protezione dei dati personali .
Per un approfondimento sulla deprivazione si consiglia l’articolo pubblicato su Epidemiologi&Prevenzione 2010, 34 p 167-176 di W.Caranci, A.Biggeti,m L. Grisotto, N. Pacelli, T. Spadea e G.Costa, L’indice di deprivazione italiano a livello di sezione di censimento: definizione, descrizione e associazione con la mortalità.