IL MINISTRO SPERANZA PROVVEDE A DARE ATTUAZIONE ALLA LEGGE N. 662 DEL 1996 MODIFICANDO I CRITERI PER LA RIPARTIZIONE DEL FONDO SANITARIO NAZIONALE

Questa mattina Quotidiano Sanità, sempre bene informato, ci informa che il Ministro della salute, come promesso qualche tempo fa, ha predisposto la bozza di decreto legislativo da sottoporre alla Conferenza Stato Regioni per modificare i criteri di ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale anche al fine di ottemperare a quanto previsto dal comma 34 dell’art. 1 della legge n. 662 del 1996 secondo cui il Fondo Sanitario Nazionale avrebbe dovuto essere ripartito in base ai pesi da attribuire ai seguenti elementi: popolazione residente, frequenza dei consumi sanitari per età e per sesso, tassi di mortalità della popolazione ed altri indicatori relativi a particolari situazioni territoriali ritenuti utili al fine di definire i bisogni sanitari delle regioni ed indicatori epidemiologici territoriali.

Lo schema di decreto prevede che il fabbisogno sanitario standard sia ripartito sulla base dei seguenti criteri:
a) popolazione residente;
b) frequenza dei consumi sanitari per età;
c) tassi di mortalità della popolazione (<75 anni);
d) indicatori relativi a particolari situazioni territoriali ritenuti utili al fine di definire i bisogni sanitari delle regioni (povertà individuale, bassa scolarizzazione, tasso di disoccupazione).

La ripartizione del fabbisogno sanitario nazionale standard in base allo schema di decreto dovrebbe avvenire come segue:
1) il 99% delle risorse sulla base della popolazione residente e della frequenza dei consumi per età;
2) lo 0,5% in base al tasso di mortalità della popolazione (<75 anni);
3) lo 0,5% in base al dato complessivo risultante dagli indicatori utilizzati per definire particolari situazioni territoriali che impattano sui bisogni sanitari.

In questo modo le disuguaglianze oggi esistenti tra le regioni del Mezzogiorno e quelle del Nord dovrebbero essere progressivamente ridotte.

Naturalmente una volta approvato il decreto anche le regioni dovranno utilizzare gli stessi criteri per la ripartizione delle quote alle aziende sanitarie locali.

Qui il link per Quotidiano sanità https://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=106378

Autore: francobrugnola

Scrittore, mi occupo prevalentemente degli enti locali e di sanità, settori nei quali ho lavorato molti anni come dirigente.

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