AL 25° CONGRESSO NAZIONALE DELL’ANAAO IL SEGRETARIO CARLO PALERMO HA LAMENTATO L’ESCLUSIONE DEL PERSONALE MEDICO DAI PROCESSI DECISIONALI….MA

Dalla relazione del segretario nazionale dell’ANAAO Carlo Palermo al 25° Congresso nazionale dell’ANAAO tenutosi a Napoli in questi giorni si legge quanto segue: “Il personale medico e sanitario ha subito, soprattutto nell’ultimo decennio, un progressivo svilimento del proprio ruolo dirigenziale e professionale: è stato escluso dalle pianificazioni e dalle programmazioni aziendali e regionali per essere costretto ad un ruolo di operaio superspecializzato di una fabbrica fordista con tanto di tempari e retribuzione legata al cottimo. L’esclusione dai processi decisionali dei professionisti del SSN, la parte di personale dotata di un bagaglio formativo universitario e specialistico tra i più vasti e importanti nella PA, è quanto meno una forma di ostracismo corporativo che denota la poca lungimiranza dell’area politica e burocratico-amministrativa che gestisce oggi l’azienda sanitaria. Diventa necessario un riconoscimento ai medici di un ruolo decisionale nella governance delle aziende, ripensando l’attuale modello, un potere assoluto verticistico e monocratico su cose e persone, ormai giunto al capolinea senza migliorare la qualità del servizio e senza mettere in ordine i conti, introducendo forme di partecipazione a modelli organizzativi ed operativi che riprendano il tema del “governo clinico”. La complessità del mondo sanitario non può, in sostanza, essere governata con i soli strumenti della cultura aziendalista, usati anche con non celate forme di autoritarismo, escludendo dai processi decisionali le categorie professionali nella illusione di costruire maxi aziende con mini medici”.

Al riguardo, è opportuno rammentare che uno degli organi delle aziende è il Collegio di direzione composto per legge dal direttore sanitario aziendale, dai direttori sanitari di presidio e di distretto e da tutti i direttori dei dipartimenti e che il parere del direttore sanitario aziendale parere è obbligatorio per l’approvazione degli atti, per cui sembra che ai medici sia stato riconosciuto molto più potere rispetto ad altre professionalità pur presenti nelle aziende, ma il problema è che non lo esercitano in quanto il Collegio di direzione è ridotto ad una serie di yesmen che approva tutto quello che gli viene sottoposto dal direttore generale senza alcuna osservazione.

Autore: francobrugnola

Scrittore, mi occupo prevalentemente degli enti locali e di sanità, settori nei quali ho lavorato molti anni come dirigente.

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