
Nella parte antimeridiana della seduta del 15 giugno la Camera ha approvato il dispositivo e la premessa della mozione Nappi, Panizzut, Carnevali, Mandelli, Noja, Bologna, Stumpo, Menga, Lapia, Trizzino ed altri n. 1-00618 concernente iniziative per la riorganizzazione dell’assistenza sanitaria territoriale riformulata.
La mozione molto articolata prevede in particolare:
a) il potenziamento del fabbisogno di personale sanitario e amministrativo e una riforma delle disposizioni in materia di medici di medicina generale;
b) l’impiego delle professioni sanitarie ad alta valenza comunitaria (ad es. fisioterapista di comunità, psicologo di comunità, ostetrica di comunità, ecc.
c) reperimento di fondi adeguati per il i rinnovi contrattuali per la medicina di base;
d) revisione delle formazione degli OSS
e) rivedere le norme sull’aggregazione professionale affinché rispondano ad una logica multidisciplinare;
f) valorizzare il ruolo degli MMG e dei PLS nell’ambito della riforma dell’assistenza territoriale
g) promuovere nelle aree interne e nelle isole minori il rafforzamento degli studi dei medici di base dotandoli di apparecchiature di prima diagnostica
h) potenziare la presa incarico del paziente anziano;
i) garantire la presa incarico dei pazienti affetti da malattie rare;
l) sostenere il potenziamento degli standard assistenziali delle RSA;
m) promuovere incontri di prevenzione con le popolazioni a rischio
n) integrare nelle case della salute della comunità i consultori familiari;
o) potenziare l’odontoiatria pubblica;
p) potenziare la salute mentale, ma neuropsichiatria infantile e l’assistenza psicologica di base;
q) prevedere presidi sanitari all’interno degli istituti scolastici per la prevenzione della salute;
r) adottare sistemi remunerativi innovativi per i medici di medicina generale legati al raggiungimento del risultato;
s) consentire l’accesso alla carriera di medico di medicina generale dei medici della continuità assistenziale a seguito di adeguati percorsi formativi;
t) potenziare la struttura tecnologica e digitale del SSN;
u) promuovere la figura del caregiver familiare;
v) monitorare l’attuazione degli obiettivi del SSN;