
In data 17 dicembre 2021, la Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Autorità Nazionale Anticorruzione hanno sottoscritto un Protocollo di intesa avente ad oggetto “l’attuazione del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza” (e ulteriori profili di collaborazione), di cui all’articolo 38 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Codice dei contratti).
Allo stato risulterebbe che, nonostante i tentativi fatti per ridurre il numero delle stazioni appaltanti ce ne sarebbero ancora 32.000: una cifra assurda.
L’Allegato alla decisione di esecuzione del Consiglio relativa all’approvazione della valutazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia, prevede che – nell’ambito della Riforma 1.10 – Riforma del quadro legislativo in materia di appalti pubblici e concessioni (Milestone – M1C1 – 71), tra i risultati che tutte le leggi, i regolamenti e i provvedimenti attuativi (anche di diritto derivato se necessario) devono conseguire – l’Autorità completi l’esercizio di qualificazione delle stazioni appaltanti in termini di procurement capacity facendo seguito all’attuazione dell’articolo 38 del codice dei contratti pubblici (sub. IV).
Il Consiglio dell’ANAC con la delibera 141 del 30 marzo 2022 ha adottato le Linee guida che rappresentano una prima attuazione del suddetto protocollo ed in particolare delle previsioni contenute agli articoli 4 e 6. In base all’articolo 4 del protocollo le Linee guida presentano una prima individuazione dei requisiti necessari per l’implementazione futura del sistema di qualificazione, declinando il contenuto dei requisiti base di cui all’articolo 38, comma 4, lettera a) del Codice.
L’articolo 6 del Protocollo prevede, infatti, che obiettivo delle Linee guida è di individuare le modalità operative per l’attuazione – anche a fasi progressive – del sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti e delle centrali di committenza da porre alla base del nuovo sistema di qualificazione che sarà reso operativo al momento dell’entrata in vigore della riforma della disciplina dei contratti pubblici.
Attraverso le Linee guida vengono individuati i dati necessari per dimostrare il possesso dei requisiti, di base e premianti, alcuni dei quali già acquisiti dall’ANAC tramite l’anagrafe unica delle stazioni appaltanti (AUSA) o la Banca Dati Nazionale dei Contratti Pubblici (BDNCP) o acquisibili dall’Autorità mediante il collegamento con banche dati detenute da altre amministrazioni, altri che dovranno essere acquisiti attraverso dichiarazioni rese dalle stazioni appaltanti.
Su sito dell’ANAC (https://www.anticorruzione.it/) è possibile partecipare alla consultazione sul testo delle Linee guida.