
La Cabina di Regia sul PNRR ha trasmesso alle Camere il report sullo stato di attuazione del PNRR. È il primo passo per ottenere da Bruxelles il contributo finanziario di 24,1 miliardi previsto per il 2021.
Come si legge nella relazione del Presidente del consiglio Mario Draghi “L’Italia rispetta l’impegno a conseguire tutti i primi 51 obiettivi entro la fine di quest’anno…omissis…Se vogliamo che la percezione dell’Italia all’estero cambi in modo permanente, questa è un’occasione unica: dimostrare che tutte le risorse del Piano sono spese correttamente e onestamente, evitando fenomeni di corruzione e infiltrazioni delle organizzazioni criminali. E le vostre amministrazioni – anche in questo caso – svolgono un ruolo fondamentale” .
La prima rata di fondi europei è composta da un contributo finanziario di 11,5 miliardi e un prestito di 12,6 miliardi, per un totale di 24,1 miliardi di euro. Da questa cifra va detratta, in proporzione, la quota di prefinanziamento (13%) già ricevuta dall’Italia, per una erogazione netta pari a 21 miliardi di euro. L’erogazione della prima rata avverrà quindi a seguito della valutazione positiva sul conseguimento soddisfacente delle 51 misure.
Gli interventi attuati nel corso del 2021 hanno riguardato in particolare disuguaglianze e fragilità (Legge quadro sulla disabilità; misure sulle zone economiche speciali; Fondo per l’imprenditoria femminile; Piano operativo per il sostegno alle persone vulnerabili e la prevenzione dell’istituzionalizzazione degli anziani); lavoro (Programma nazionale Garanzia di occupabilità dei lavoratori; Piano nazionale Nuove Competenze); salute (il Piano di riorganizzazione delle strutture sanitarie per l’emergenza pandemica, con l’incremento del numero di posti letto di terapia intensiva e semi intensiva); giustizia (leggi delega in materia di riforma del processo civile e del processo penale, riforma in materia di crisi d’impresa, potenziamento delle piante organiche); ambiente e mobilità sostenibile (autobus elettrici, servizi idrici integrati, ciclo dei rifiuti, gas rinnovabile, prevenzione del dissesto idrogeologico, rafforzamento di ecobonus e Sismabonus per l’efficientamento degli edifici); università, ricerca e innovazione (riforme del sistema di istruzione terziaria, impulso alla ricerca applicata, alloggi per studenti universitari, aumento di importo e beneficiari delle borse di studio); mondo produttivo (Piano Transizione 4.0; bandi per progetti d’interesse europeo su microelettronica, idrogeno e cloud; competitività delle imprese turistiche; sostegno all’internazionalizzazione; sportello unico doganale;); bilancio pubblico, controllo della spesa e amministrazione finanziaria (rafforzamento del ruolo del MEF nel processo di spending review; semplificazione e revisione delle procedure per gli appalti; contrasto all’evasione fiscale) e il rafforzamento della macchina amministrativa finalizzata alla buona gestione del PNRR.