
Dal 2014 la Commissione europea monitora i progressi compiuti dagli Stati membri nel settore digitale e pubblica relazioni annuali sull’indice di digitalizzazione dell’economia e della società (DESI). Ogni anno le relazioni comprendono profili nazionali, che aiutano gli Stati membri a individuare settori di intervento prioritari, e capitoli tematici che forniscono un’analisi a livello dell’UE nei principali ambiti della politica digitale.
Nel 2021 la Commissione ha adeguato il DESI affinché rispecchiasse le due principali iniziative politiche che avranno un impatto sulla trasformazione digitale nell’UE nel corso dei prossimi anni: il dispositivo per la ripresa e la resilienza e la bussola per il decennio digitale.
Con un punteggio di 45,5 rispetto alla media europea di 50,7, l’Italia si colloca al 20° posto su 27 Stati membri della UE.
Scarsa la valutazione del capitale umano, della connettività, dell’integrazione delle tecnologie digitali e i servizi pubblici digitali.
Per superare i ritardi e colmare il divario tra l’Italia e gli altri paesi dell’UE saranno necessari sforzi costanti e un approccio integrato alle politiche in materia di capitale umano, innovazione e competitività delle imprese. Una robusta attuazione delle iniziative intraprese negli ultimi anni e delle misure previste dal piano per la ripresa e la resilienza può rappresentare un importante cambiamento di passo e un’opportunità per promuovere la digitalizzazione in tutto il paese.
Sarebbe ora che tutte le aziende sanitarie dessero più importanza allo sviluppo dei sistemi informatici e alla digitalizzazione della sanità.