
Finalmente la p.a. dovrà comunicare con cittadini e imprese solo con strumenti digitali. E non potrà chiedere documenti di cui sia già in possesso. Quest’ultimo provvedimento esisteva già da anni, ma non era troppo rispettato dalla pubblica amministrazione.
Il Senato della Repubblica, il 28 luglio 2021, ha approvato il disegno di legge, d’iniziativa del Governo, già approvato dalla Camera dei deputati avente per oggetto: “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 31 maggio 2021, n.77, recante governance del Piano nazionale di ripresa e resilienza e prime misure di rafforzamento delle strutture amministrative e di accelerazione e snellimento delle procedure”.
Sarà importante l’estensione di queste norme anche alla sanità dove, grazie all’entrata in vigore del Fascicolo Sanitario Elettronico i pazienti non saranno più costretti a trascinarsi appresso montagne di referti, esami, ecc. perché con un semplice clic il medico di famiglia, lo specialista, il medico del Pronto Soccorso, potranno avere sottomano tutta la nostra storia clinica.
Si tratta di una svolta epocale, anche se per il completamento della banca dati del FSE dovremo attendere ancora qualche mese.
Da quanto si apprende da Italia Oggi l’Agid (Agenzia per l’Italia digitale) dovrà monitorare il rispetto delle norme sull’uso delle nuove tecnologie da parte delle P.A.
I dirigenti che si renderanno responsabili di frenare la transizione al digitale pagheranno con sanzioni economiche che potranno arrivare fino al licenziamento.