IL NUOVO TESTO DEL PNRR E LA MISSIONE SALUTE

Il 24 aprile, alle ore 22, dopo due rinvii e dopo una giornata molto tesa a causa di una serie di osservazioni formulate da parte degli uffici della UE sulla proposta di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che il Consiglio dei Ministri di preparava ad approvare, ma soprattutto per una serie di problemi sollevati dagli stessi alleati di Governo e dall’ opposizione, il Governo ha finalmente approvato la versione definitiva del PNRR che in settimana farà un ulteriore passaggio alle Camere (dopo l’esame avvenuto nei mesi scorsi sia a livello di Commissioni che in aula), per essere poi inviato a Bruxelles entro il 30 aprile.

La nuova proposta non si discosta molto dalla precedente rispettando sostanzialmente la continuità delle scelte già fatte dal Governo precedente, tuttavia si notano alcune differenze.

In primo luogo, in base alla riduzione del PIL la quota di finanziamento assegnato dalla UE sarà inferiore a quella prevista originariamente per cui arriveranno complessivamente solo 191,5 mld di cui alla Missione 6 arriveranno € 15,63, cui si aggiungeranno altri 2,89 mld dal fondo complementare aggiunto dallo Stato italiano.

Due sono le aree di intervento prescelte:
-M6C1 – Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale con € 7 mld
-M6C2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del SSN con 9,63 mld

Desta perplessità una nuova linea di spesa (per 1,00 mld) rappresentata dalla creazione di un Centro di eccellenza per le epidemie, come se non bastassero il Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e l’IRCCS Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani in Roma.

Ma il problema più grande è che tutte queste somme senza dubbio benvenute, rischiano di non consentire di raggiungere i risultati attesi a causa del fatto che tra le tante riforme non è stata prevista la riorganizzazione del SSN e la sua modernizzazione, dato che, specialmente per quanto riguarda l’assistenza territoriale è ancora basata sul sistema convenzionale ereditato dalle Casse mutue.

A ciò si aggiunge il permanere della separazione tra l’assistenza ospedaliera e quella distrettuale.

Occorreranno interventi legislativi decisi (anche se a costo zero) per invertire questa strada e per garantire i Livelli Essenziali di Assistenza a tutti i cittadini, ovunque si trovino.

Ma anche le regioni dovranno fare la loro parte e con essi i Comuni, troppo assenti sui problemi della salute benché per legge possano far sentire la loro voce in sede di Conferenza dei Sindaci.

Qui è possibile scaricare l’ultima versione del PNRR diramata dal Governo:

Autore: francobrugnola

Scrittore, mi occupo prevalentemente degli enti locali e di sanità, settori nei quali ho lavorato molti anni come dirigente.

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