V RAPPORTO ISTAT-ISS SULL’IMPATTO DELL’EPIDEMIA COVID-19 SULLA MORTALITÀ TOTALE DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE

Durante l’emergenza sanitaria, l’Istat ha attivato una serie di azioni per assicurare la continuità e la qualità della produzione statistica anche in una situazione di crisi.

L’Istituto ha adottato tecniche di acquisizione sostenibili per la raccolta dei dati statistici e ha messo al servizio del Paese le proprie conoscenze, introducendo soluzioni metodologiche e innovazioni nell’utilizzo di nuove fonti di dati. Grazie a un forte investimento sulla digitalizzazione, la produzione e diffusione di informazioni statistiche ufficiali, fondamentali per misurare l’evoluzione dell’economia e della società, non si sono mai fermate.

Nell’emergenza Covid-19, l’Istat ha concentrato i suoi sforzi per la realizzazione di una serie di rilevazioni tematiche utili a raccogliere e mettere a disposizione di istituzioni, decisori pubblici, famiglie e imprese, tutte le informazioni necessarie per analizzare i principali effetti della crisi sanitaria sull’economia e sulla società.

Il Quinto Rapporto prodotto congiuntamente dall’Istituto nazionale di statistica (Istat) e dall’Istituto superiore di sanità (ISS) presenta un’analisi della mortalità dell’anno 2020 per il complesso dei decessi e per il sottoinsieme dei soggetti positivi al Covid-19 deceduti; fa, inoltre, il punto sulle principali caratteristiche dell’epidemia e i loro effetti sulla mortalità totale, distinguendo tra la prima (febbraio-maggio 2020) e la seconda (ottobre-gennaio 2021) ondata epidemica.

Il 2020 è stato l’anno in cui, dalla fine della guerra ad oggi ci sono stati più morti. Il numero dei decessi per COVID-19 nel 2020 è stato del 10,2 del totale.

Come si può vedere dal grafico del Rapporto l’andamento nella seconda fase è stato di gran lunga superiore a quello della prima fase.

Contestualmente vengono diffusi dall’Istat i dati sui decessi giornalieri per tutti i comuni aggiornati fino al mese di dicembre 2020. La base dati di mortalità giornaliera, che l’Istat ha reso disponibile per il monitoraggio tempestivo dei decessi, è consolidata a distanza di 45 giorni rispetto alla data di evento mediante l’integrazione delle notifiche di cancellazione per decesso di fonte anagrafica (ANPR e comuni) con i dati sui deceduti risultanti all’Anagrafe tributaria.

Nel Rapporto si fornisce inoltre una stima anticipatoria a livello regionale, a soli 15 giorni di ritardo data, relativamente ai decessi per il complesso delle cause avvenuti nel mese di gennaio 2021.

Autore: francobrugnola

Scrittore, mi occupo prevalentemente degli enti locali e di sanità, settori nei quali ho lavorato molti anni come dirigente.

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