L’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO DELLA SEZIONE REGIONALE DI CONTROLLO DELLA REGIONE LAZIO 2021

Inaugurazione dell’anno giudiziario del 2021

Questa mattina (26 febbraio 2021) si è tenuta l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Sezione giurisdizionale del Lazio della Corte dei conti per l’anno 2021.

Nel suo intervento il Presidente della Sezione regionale di controllo Roberto Benedetti ha ricordato anche l’attività svolta durante l’anno passato.

La Sezione ha effettuato l’analisi economico-finanziaria dei bilanci sanitari (consolidato sanità e GSA 2018 e preconsuntivo 2019) verificandone anche la congruità con quanto inserito nel bilancio della Regione.
È stato rilevato come la Regione, attraverso le misure prese in attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario (piano che ancora persiste nonostante l’uscita dal commissariamento avvenuta formalmente in data 23 luglio 2020), sia riuscita a contenere la tendenza espansiva dei costi del settore e ad avviare un’azione di risanamento strutturale che ha consentito di ridurre in maniera rilevante il debito del comparto sanitario.


È emersa tuttavia, negli anni 2018 e 2019, una inversione di tendenza, con un aumento complessivo dei costi della produzione della gestione caratteristica e conseguente risultato negativo di tale gestione, capace di trasformarsi in futuri disavanzi da ripianare, con conseguente azzeramento dei risultati positivi raggiunti nei periodi precedenti.
Continua a persistere la presenza di un considerevole contenzioso con i creditori delle aziende sanitarie, che questa Sezione ha fortemente raccomandato di controllare e di gestire anche attraverso un sistema centralizzato regionale al fine di meglio contrastare le insidie derivanti dalle sempre più numerose pretese risarcitorie, coadiuvando le aziende nelle loro difese processuali.

La Sezione ha in definitiva considerato che il controllo delle spese correnti e la riduzione del debito sono due cardini fondamentali su cui basare una buona gestione dei limitati mezzi disponibili, da destinare a selettivi investimenti, realmente produttivi e necessari allo sviluppo sostenibile del settore sanitario.
In apposito capitolo ci si è soffermati a verificare l’attuazione e le criticità degli investimenti in edilizia sanitaria e in tecnologie:

-il monitoraggio degli investimenti immobiliari (adeguamento di immobili alla normativa vigente, manutenzione ordinaria e straordinaria, ristrutturazione dei presidi sanitari e implementazione di nuove strutture), ha consentito di rilevarne la lentezza e le problematiche, legate soprattutto a difficoltà decisionali, di applicazione del codice dei contratti e ai ricorsi;
la verifica degli acquisti in attrezzature sanitarie ha fatto emergere come, nella Regione Lazio, mentre si rileva un rallentamento nei sopra detti investimenti immobiliari (passati da 3,6 miliardi del 2012 a circa 1,2 miliardi nel 2017), si assiste ad un aumento degli acquisti in apparecchiature (da 2,6 miliardi del 2011 a 3,8 miliari nel 2017). Considerato che tale tendenza riguarda tutto il territorio nazionale e differenzia il nostro paese dalle altre economie europee, in cui le dotazioni di apparecchiature tecnologiche si attestano in media ad un livello inferiore, questa Sezione ha raccomandato di adottare le giuste valutazioni in merito, onde evitare incongruenze ed eccessi negli acquisti.
A proposito della ottimizzazione delle liste di attesa, si è osservato come le stesse possano trovare reale giovamento sia da una sostanziale appropriatezza delle prescrizioni (intesa come adeguatezza degli esami diagnostici e visite specialistiche alle reali necessità dei pazienti) che da un adeguato controllo sul funzionamento de
i sistemi di prenotazione e fruizione di visite ed esami, con eliminazione di abusi in termini di mancati incassi delle prestazioni eseguite e ritardi nella fornitura di servizi dovuti a disfunzioni di sistema.
In merito ai LEA (livelli essenziali di assistenza), questa Sezione ha ritenuto di dover sottolineare che gli stessi possono essere garantiti da una puntuale gestione delle risorse assegnate, attraverso la eliminazione di eventuali sprechi e inefficienze, al di là della pur necessaria equa ripartizione dei fondi tra le Regioni, in aderenza a quanto stabilito dalla sentenza della Corte costituzionale n. 62/2020 che recita: “L’effettività del diritto alla salute è assicurata dal finanziamento e dalla corretta ed efficace erogazione della prestazione, di guisa che il finanziamento stesso costituisce condizione necessaria ma non sufficiente del corretto adempimento del precetto costituzionale…. In sostanza, la determinazione, il finanziamento e l’erogazione dei LEA compone un sistema articolato il cui equilibrio deve essere assicurato dalla sinergica coerenza dei comportamenti di tutti i soggetti coinvolti nella sua attuazione”.

Molto importante è stata anche l’attività di Controllo sugli Enti del SSR ex art. 1, comma 3, del D.L. n. 174/2012 (art. 1, comma 170, della legge n. 266/2005):

Da una accurata analisi effettuata sulle relazioni-questionario inviate dai Collegi sindacali di tutti gli enti sanitari della Regione (dieci Asl, due Aziende ospedaliere, tre Policlinici universitari, due Istituti a carattere scientifico e l’Azienda regionale di emergenza sanitaria) sono emerse numerose criticità capaci di riflettersi in senso negativo sui risultati della gestione, sia in termini di maggiori costi che di mancato raggiungimento delle prestazioni.
Tali criticità, spesso comuni a più aziende, riguardano, tra l’altro, il ritardo nell’approvazione dei bilanci, il mancato utilizzo di sistemi di contabilità analitica, la irregolare tenuta degli inventari dei beni mobili strumentali e delle rimanenze di beni sanitari, l’inesatta circolarizzazione dei rapporti di debito/credito, l’utilizzo inadeguato dei sistemi informatici, l’improprio uso dei sistemi di acquisto centralizzati, la difficoltà di verifica della compatibilità delle spese della contrattazione integrativa e del trattamento accessorio del personale, l’assenza di un generalizzato sistema di controllo dei costi, le irregolarità nella resa del conto dei tesorieri e la mancata ricognizione di tutti gli agenti contabili, con impossibilità di verifica del loro operato.
La suddetta analisi, consentendo di avere un quadro completo delle più frequenti problematiche afferenti agli enti del SSR Lazio, ha aperto la strada a future specifiche pronunce, attese per l’anno 2021, sia con riferimento a singoli enti sanitari che a specifiche questioni ritenute meritevoli di approfondimento.”

Autore: francobrugnola

Scrittore, mi occupo prevalentemente degli enti locali e di sanità, settori nei quali ho lavorato molti anni come dirigente.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: