CENTO GIORNI PER LA SANITA’

I Cent-Jours storicamente indicano il periodo compreso tra il ritorno di Napoleone Bonaparte a Parigi dall’esilio dell’Elba e la restaurazione della dinastia dei Borbone con Luigi XVIII; l’espressione fu usata dal Prefetto di Parigi, il conte di Chabrol l’8 luglio 1815 nel suo discorso di benvenuto al re.

Anche in Italia, come in molti Paesi esteri, è nata l’abitudine di utilizzare questa locuzione per indicare le cose più urgenti da scrivere nell’agenda del nuovo Presidente, quelle che possano dare un segnale sull’orientamento che vuole dare al nuovo Governo.

Purtroppo la situazione italiana ha delle emergenze che non aspettano: sanità economia e sociale, che incalzano chi siede al vertice del potere esecutivo.

Si tratta di problemi molto gravi, ma la causa di tutto è chiaramente l’emergenza sanitaria in quanto a sua volta blocca l’economia ed è fonte di problemi sociali con la disoccupazione crescente in tutti i settori.

La prima cosa da fare è quindi evidentemente quella di bloccare in ogni modo l’espandersi dell’epidemia e di far funzionare al massimo la macchina della sanità.

Non si tratta di cosa di poco conto dato che senza dubbio il virus si è espanso con più facilità proprio a causa dello stato di defedazione in cui versava da tempo il SSN a seguito di anni di tagli ai finanziamenti, di blocco delle assunzioni e di progressiva disorganizzazione.

Molte sono le cose da fare subito:
-Definire meglio le modalità della gestione dei provvedimenti d’urgenza per l’emergenza epidemica per evitare ricorsi da parte delle regioni, ma senza inserire la “clausola di supremazia”
-Mantenere il distanziamento;
-Accelerare le vaccinazioni (ma occorre un piano nazionale ben organizzato ed è necessario che i dipendenti del SSN e delle strutture che percepiscono soldi pubblici siano vaccinati altrimenti vanno messi a fare lavori lontani dai pazienti anche con riduzione della retribuzione);
-Rifare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per la parte della sanità, tenendo presente che il SSN è interessato anche alla digitalizzazione e alla riforma della PA;
-Coinvolgere maggiormente i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta nell’attività di vaccinazione nelle atri attività per il contrasto all’epidemia in quanto sono una rete diffusa su tutto il territorio italiano;
-Verificare il rispetto del DM 70/2015 e degli standard ospedalieri a livello provinciale dato che in molte aree non viene assicurato il 3×1000 e mancano i posti letto di malattie infettive, di terapia intensiva e sub-intensiva, oltre che di pneumologia;
-Accertare che a livello di assistenza distrettuale sia stato assicurato il funzionamento delle USCA e siano stati assunti gli infermieri di famiglia;
-Assicurare il funzionamento al 100% dell’organizzazione e della gestione del Sistema di emergenza 118 nonché della rete dell’emergenza a partire da quella delle strutture fisse e mobili sul territorio, fino ai Pronto Soccorso, quotidianamente intasati;
-Attivare in tutta Italia il Numero Europeo 116.117 per la continuità assistenziale per alleggerire il 118;
– Verificare che le aziende sanitarie procedano alle assunzioni di medici e infermieri al fine di ristabilire il giusto rapporto con la popolazione;
– Eliminare dalla legge 178 del 2020 il ricorso alle agenzie di lavoro per le assunzioni di medici e infermieri, utilizzando le graduatorie disponibili anche in altre regioni;
– Attivare un servizio ispettivo in ogni regione per verificare il rispetto delle disposizioni da parte dei direttori generali, adottando ove necessario provvedimenti di revoca dell’incarico;
– Presentare al Parlamento un disegno di legge per il completamento del percorso della riforma iniziata nel 1978.

Il conto alla rovescia è già iniziato, ma il nuovo Governo deve ancora ottenere la fiducia dalle Camere, nominare i sottosegretari ( e già si preparano i coltelli) e tutta la schiera di collaboratori.

Di fondamentali importanza sarà la comunicazione evitando che ci siano i battitori liberi come avvenuto fino ad ora ed affinché la famosa frase scolpita sul palazzo della Civiltà romana all’EUR : “Un popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di trasmigratori” non debba essere completata con l’aggiunta dei virologi.

Autore: francobrugnola

Scrittore, mi occupo prevalentemente degli enti locali e di sanità, settori nei quali ho lavorato molti anni come dirigente.

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