
Mentre prosegue il lavoro del Presidente incaricato per formare il nuovo Governo i lavori delle Camere sono sospesi ad eccezione dell’esame dei decreti legge che devono essere convertiti entro sessanta giorni; tra questi c’è il D.L 31 dicembre 2020 n. 183 recante proroga di termini legislativi all’interno del quale con l’art. 21 viene data esecuzione alla decisione n. 2020/2053 del Consiglio UE del 14 dicembre 2020 relativa alle risorse proprie dell’Unione europea, la cui approvazione da parte delle Camere (A.C. 2845) è indispensabile per poter accedere al Recovery Fund.
Nel frattempo il Consiglio della Ue il 10 febbraio 2021 ha approvato il Regolamento che istituisce il dispositivo per la ripresa e la resilienza.
Per quanto riguarda la sanità nel Regolamento si legge che la crisi COVID-19 ha messo in luce l’importanza delle riforme e degli investimenti nella sanità e della resilienza economica, sociale e istituzionale, al fine di aumentare, tra l’altro, la preparazione alle crisi e la capacità di risposta alle crisi, in particolare migliorando la continuità delle attività e del servizio pubblico, l’accessibilità e la capacità dei sistemi sanitari e di assistenza, l’efficacia della pubblica amministrazione e dei sistemi nazionali, anche riducendo al minimo gli oneri amministrativi, e l’efficacia dei sistemi giudiziari, nonché la prevenzione delle frodi e la vigilanza antiriciclaggio.
Si tratta di un Regolamento molto impegnativo che richiede la scelta di investimenti che innovino il Servizio Sanitario Nazionale digitalizzando le procedure (e quindi rendendole omogenee) facilitando la loro gestione e il loro tracciamento e nello stesso tempo agevolino l’accesso alle prestazioni e ai servizi da parte degli utenti.
Il nuovo Governo sarà molto impegnato per rivedere la proposta predisposta dal Governo Conte non solo per poter accedere a tutti i fondi messi a disposizione dalla UE, ma soprattutto per spenderli bene e per rendicontarli in maniera precisa al fine di non perdere un solo centesimo.