LA GESTIONE DEI FONDI UE DESTINATI ALLA SALUTE NON PUO’ PRESCINDERE DA UNA MAGGIORE ATTENZIONE ALLA PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE

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Da quando la Commissione Europea, con uno storico cambiamento di rotta dovuto all’epidemia, ha deciso di sostenere tutti i Paesi europei colpiti con un intervento senza precedenti, si è scatenata nel nostro Paese la caccia a quale progetto poteva ottenere una fetta maggiore della torta il cui valore totale ufficiale per l’Italia ammonta com’è noto a 209 miliardi di euro, di cui 19,72 dovrebbero finire per la sanità, molti dei quali dovrebbero essere utilizzati per l’edilizia sanitaria. Una montagna di soldi che dovrà essere spesa bene e non dispersa.

A mio modesto avviso l’ammontare delle somme che potranno essere gestite dal Governo costituisce il reale motivo della crisi politica aperta in questo giorni e che, come se ce ne fosse bisogno, rallenterà notevolmente il perfezionamento del “Recovery Plan”.

Ma non sono solo i Partiti politici ad essere interessati alla gestione della torta e già in molti cominciano a preoccuparsi anche perché allo scopo di accelerare le procedure di acquisizione di beni e servizi durante l’epidemia il Governo ha sospeso molti strumenti di controllo contenuti nel Codice dei contratti il che potrebbe facilitare gli interessi delle organizzazioni malavitose, sempre in agguato per infiltrarsi nella gestione del business della sanità.

La Commissione UE pretende che gli Stati membri garantiscano alla Commissione che i fondi siano spesi in maniera efficace e in conformità ai regolamenti vigenti. Essi devono predisporre sistemi di rendicontazione contabile, finanziaria e di monitoraggio affidabili, nonché identificare gli organi responsabili e le procedure per garantire una traccia di controllo adeguata.

Per ciascun programma operativo deve essere nominata un’autorità di audit. Essa fornisce alla Commissione una strategia di audit, un parere di controllo annuale e un rapporto annuale di controllo che prendono in considerazione le questioni identificate durante le verifiche eseguite nel corso dei 12 mesi precedenti.

Allo scopo di accelerare la realizzazione dei nuovi ospedali Il Ministero della salute potrebbe riprendere l’idea del Ministro Veronesi che prevedeva la messa a disposizione gratuita di un progetto tipo di ospedale (realizzato poi dal sen. Renzo Piano) consentendo risparmi di tempo e di denaro.

Molto potrà fare anche l’AGENAS fornendo modelli organizzativi per il miglioramento dell’assistenza territoriale (vedi MONITOR n.44/2021)

Di fondamentale importanza dovrà essere anche il ruolo dell’ANAC istituita proprio per prevenire la corruzione nella Pubblica Amministrazione.

Occorrerà che i progetti predisposti, che devono ancora essere completati per soddisfare i requisiti posti dalla Commissione UE, inserendo obiettivi specifici misurabili e dei cronogrammi, vengano integrati anche con strumenti di controllo affidabili possibilmente preventivi.

Anche le Regioni, che saranno chiamate ad utilizzare gran parte dei fondi della sanità sono chiamate a organizzare in maniera più trasparente le procedure degli acquisiti in forma aggregata, qualificando al massino la qualità delle loro Stazioni appaltanti.

Ma è tutto il mondo della sanità pubblica e privata che si regge con i soldi pubblici che è appetibile da parte delle organizzazioni malavitose: dalle imprese di servizi (pulizie, ausiliariato, ecc.) alle forniture più svariate (dalle mascherine ai dispositivi medici, ecc.), alla stessa acquisizione di strutture private (case di cura, RSA, case di riposo) talora in difficoltà economica a causa della crisi.

Tra i progetti previsti per utilizzare i finanziamenti della UE è prevista anche la digitalizzazione: venga utilizzata per dare realmente maggiore trasparenza agli atti e all’attività delle aziende sanitarie locali ed ospedaliere eliminando le zone d’ombra che ancora permangono.

Tutti gli organi e organismi di controllo interno degli enti del SSN (Revisori dei conti, OIV, ecc.) devono essere chiamati a elevare il livello di controllo, ma ancor di più le Regioni che devono organizzare sistemi di vigilanza più penetranti affidati a funzionari competenti e che al momento sono scarsamente presenti.

I nuovi fondi rappresenteranno una occasione molto importante per risollevare il SSN, ma serviranno a poco se non si andrà anche a dare una nuova e diversa organizzazione più moderna e funzionale tutti gli enti del SSN.

In attesa di sapere cosa sarà fatto per l’utilizzo dei fondi europei attendo di leggere le relazioni sulla performance e quelle dei responsabili della prevenzione della corruzione e della trasparenza del 2020 delle Aziende per vedere cosa hanno fatto durante l’anno passato dato che non vorrei che il COVID-19 fosse servito a qualcuno come paravento.

Non ci sarà una Next Generation se non useremo il tempo che ci rimane per risanare la sanità.

Autore: francobrugnola

Scrittore, mi occupo prevalentemente degli enti locali e di sanità, settori nei quali ho lavorato molti anni come dirigente.

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