LE NUOVE LINEE GUIDA CON I CRITERI DI ACCESSO AI POSTI DI TERAPIA INTENSIVA QUANDO I POSTI SONO SCARSI

Uno dei temi che ha creato maggiore discussione durante l’epidemia da COVID-19 , dovuto alla scarsità di posti nelle terapie intensive, è stato quello relativo ai criteri di scelte di quali pazienti privilegiare quando purtroppo i pazienti sono in numero maggiore rispetto ai posti disponibili.

L’Istituto Superiore di sanità ha ora pubblicato nella sezione del proprio sito web dedicata al PNLG, le Linee Guida predisposte da un gruppo di lavoro costituito dalla Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia intensiva (Siaarti) e dalla Società Italiana di Medicina Legale e delle assicurazioni (SIMLA) intitolate: “Decisioni per le cure intensive in caso di sproporzione tra necessità assistenziali e risorse disponibili in corso di pandemia di COVID-19”.

Del gruppo di lavoro hanno fatto parte molti docenti ed esperti anche in discipline non mediche come ad esempio il Presidente emerito della Corte Costituzionale Zagrebelski e il prof. Forti ordinario di diritto penale all’Università degli studi di Milano.

Molto interessanti sono le premesse del documento, secondo cui :
La pandemia di SARS-CoV-2 ha sottoposto il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) a una pressione straordinaria, determinando in alcune regioni e in alcuni periodi situazioni di squilibrio fra domanda e offerta di assistenza nonostante la predisposizione di strategie di azione mirate a pianificare diversamente le attività sanitarie e a potenziare le risorse.
In tale situazione, fermi restando i principi costituzionali (diritto alla tutela della salute e all’autodeterminazione, principio di uguaglianza, dovere di solidarietà), deontologici e fondativi del SSN (universalità ed equità), si rende necessario ricorrere a scelte di allocazione delle risorse.

L’etica clinica (patient-centered) attribuisce particolare importanza al rispetto dei diritti e delle volontà della singola persona; l’etica della sanità pubblica (community-centered) attribuisce particolare importanza al principio di giustizia, inteso come equa allocazione delle risorse sanitarie. Durante un’emergenza di salute pubblica, la tensione tra i due paradigmi etici può diventare inevitabile.
Nel caso di una completa saturazione tale da determinare l’impossibilità di garantire le cure intensive a tutte le persone malate per le quali si pone l’indicazione clinica a tali trattamenti, sarà necessario ricorrere a criteri di priorità, criteri la cui applicazione non può comunque comportare deroghe ai principi di cui sopra, né far venire meno l’esigenza di appropriatezza delle cure a causa della situazione straordinaria.

Autore: francobrugnola

Scrittore, mi occupo prevalentemente degli enti locali e di sanità, settori nei quali ho lavorato molti anni come dirigente.

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