
In occasione della presentazione della prima versione del Recovery Plan denominato Next Generation molte critiche, ivi comprese le mie, sono state fatte circa la sottovalutazione della missione destinata alla salute.
La risposta del Governo non si è fatta attendere, anche perché i tempi sono orami molto ristretti.
Il 29 dicembre è stata pubblicata una nuova versione del Recovery Plan che prevede finanziamenti per la sanità in varie Missioni.
Missione 2 :
– C3 “Verso un ospedale sicuro, tecnologico , digitale e sostenibile con € 5,5 miliardi. In questa missione si parla anche di emergenza, ma viene affrontato ancora solo l’aspetto ospedaliero e non si parla di integrazione delle strutture territoriali né del loro adeguamento.
Missione 6 a sua volta articolata in due componenti:
– C1 Assistenza di prossimità e telemedicina, comprendente: Assistenza di prossimità e telemedicina (con le Case di Comunità), Potenziamento dell’assistenza sanitaria e rete territoriale e Salute, ambiente e sicurezza alimentare (comprendente la rete del sistema nazionale di prevenzione salute-ambiente e clima SNPS)- € 5,01 miliardi;
– C2 Innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria, comprendente anche la formazione del personale – € 4 miliardi.
Rispetto alla prima versione (9 miliardi) di fatto c’è stato un lieve aumento della previsione del valore dei progetti e una loro maggiore definizione.
Personalmente, esprimo perplessità circa le “Case di comunità” che dovrebbero servire a risolvere i problemi dell’assistenza territoriale e in particolare per la loro gestione affidata a personale a convenzione.
Grazie al rifinanziamento del FSN avvenuto con la legge di bilancio di previsione dello Stato 2021 ci saranno, finalmente più risorse finanziarie, anche per l’edilizia sanitaria e per l’aggiornamento tecnologico, ci saranno ulteriori assunzioni, ma manca qualsivoglia riferimento allo strumento principale di cui dovrebbero disporre le aziende e di cui si sente spesso la mancanza: il potenziamento dell’organizzazione.
Comunque a breve dovrebbe esserci l’approvazione definitiva in Consiglio dei Ministri ed è attesa una nuova versione in cui sono promessi più fondi.
Ma l’importante sarà spenderli presto e bene: due cose sulle quali ci sono molte perplessità data la lentezza dimostrata fino ad ora da alcune regioni per spendere i fondi europei.
Sarebbe ora che il Governo e il Parlamento avessero il coraggio di rivedere l’organizzazione delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere altrimenti tutti i soldi trovati, il personale assunto e le nuove apparecchiature rischieranno di non dare risposte adeguate alle attese dei cittadini.