
L’AGENAS nell’ambito del monitoraggio della spesa sanitaria ha pubblicato i dati di costo rilevati dai conti economici 2018 e 2019 delle aziende sanitarie italiane.
Per quanto riguarda i costi di produzione sono state presi in considerazione le seguenti aggregazioni: acquisti di beni, manutenzioni e riparazioni, assistenza sanitaria di base, farmaceutica, specialistica da pubblico, specialistica da privato, riabilitativa da pubblico, riabilitativa da privato, integrativa e protesica da pubblico, integrativa e protesica da privato, ospedaliera da pubblico, ospedaliera da privato, altre prestazioni da pubblico, altre prestazioni da privato , altri servizi sanitari, altri servizi non sanitari, godimento di beni di terzi, personale ruolo sanitario, personale ruolo professionale, personale ruolo tecnico, personale ruolo amministrativo, spese amministrative e generali, servizi appaltati, accantonamenti tipici, imposte e tasse, oneri finanziari, variazione delle rimanenze, compartecipazione personale intramoenia.
Dall’analisi del Conto Economico consuntivo dell’anno 2019 si può rilevare che le aggregazioni di maggior peso, che rappresentano il 70,23% del totale dei costi, sono le stesse relative all’anno 2018. Nello specifico:
• Personale Ruolo sanitario (24%)
• Acquisti di beni (16,99%)
• Ospedaliera da privato (7,15%)
• Altre prestazioni da Privato (6,28%)
• Assistenza sanitaria di base (5,53%)
• Farmaceutica (5,40%)
• Servizi Appaltati (4,87%)
Nell’anno 2019, i costi totali sono aumentati di circa 1.160 milioni di euro rispetto all’anno 2018, pari a circa l’1%.
In particolare, i costi della produzione, nell’anno 2019 sono aumentati di circa 1.063 milioni di euro (+0,90% vs 2018) e i costi straordinari aumentano di circa 97 milioni, pari al 14,48% rispetto al 2018.
Una attenzione particolare è stata posta al monitoraggio dei ricavi e dei costi delle aziende ospedaliere, ai policlinici universitari e agli IRCCS, molti dei quali presentano un rilevante disavanzo.
L’azienda ospedaliera che ha il disavanzo maggiore è il San Camillo-Forlanini con un risultato di gestione in negativo per € 113.719.320, il secondo posto in questa triste classifica è stato ottenuto dall’azienda ospedaliera universitaria Città della salute e della scienza di Torino con -102.504.152 euro.
Ma anche le altre aziende ospedaliere del Lazio non sono da meno insieme a quelle della Calabria.