
La Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen ha annunciato ieri l’avvio del percorso per la costruzione dell’unione europea della salute presentando un interessante documento in cui già si profila la futura organizzazione e di cui riporto l’introduzione.
“La salute è una condizione preliminare per il funzionamento della nostra società e della nostra economia. La pandemia COVID-19 sta causando immense sofferenze umane, spingendo i sistemi sanitari e gli operatori sanitari al limite. All’inizio di novembre 2020, oltre 50 milioni di persone in tutto il mondo erano state infettate dal coronavirus. Più di 12 milioni, o il 25% di questi, erano persone che vivevano in Europa. Nell’UE / SEE e nel Regno Unito, quasi 250.000 persone hanno perso la vita a causa di COVID-191. Le misure necessarie per contenere la pandemia e salvare vite umane hanno un enorme impatto sui mezzi di sussistenza delle persone, sul loro lavoro e sulle loro libertà.
Durante i primi giorni dell’epidemia di COVID-19 in Europa, gli Stati membri hanno adottato misure unilaterali2 per proteggere le proprie popolazioni. Tuttavia, queste misure non coordinate non erano efficaci per sconfiggere il virus. La reintroduzione dei controlli alle frontiere interne, ad esempio, ha interrotto la mobilità e la vita quotidiana di milioni di persone che vivono e lavorano nelle regioni di confine. Hanno interrotto le catene di approvvigionamento vitali e impedito il flusso di beni e servizi essenziali attraverso il mercato interno.
I cittadini europei sono stati sempre più chiari sul fatto che si aspettano che l’UE abbia un ruolo più attivo nella protezione della loro salute, in particolare nel proteggerli dalle minacce per la salute che trascendono i confini nazionali3. Il coordinamento e, se necessario, la condivisione degli sforzi a livello europeo fornirà risposte più efficaci alle aspettative dei cittadini europei in un’area che è costantemente tra le loro principali preoccupazioni. Dobbiamo dare ascolto a questo appello ora e nelle nostre discussioni sul futuro dell’Europa. Occorre prestare attenzione anche al rischio di scetticismo popolare sulle misure sanitarie, in parte innescato da un aumento della cattiva informazione e della disinformazione sui problemi sanitari. La salute è un prerequisito per un’economia dinamica che stimoli la crescita, l’innovazione e gli investimenti.
Dall’inizio della pandemia, la solidarietà è stata reale e tangibile. Gli operatori sanitari erano in prima linea, lavorando giorno e notte per prendersi cura dei pazienti COVID-19, gli assistenti sociali hanno continuato a svolgere compiti indispensabili per supportare i più vulnerabili, comprese le persone anziane e le persone con disabilità. Spesso, questi lavoratori essenziali stavano operando confrontandosi con carenza di personale, informazioni limitate sulla preparazione e equipaggiamento protettivo insufficiente, con conseguente sovraesposizione al virus“.
Qui c’è il documento con la proposta della Commissione
Ottimo inizio ora speriamo che il Consiglio l’approvi al più presto.