
Durante la prima fase dell’epidemia COVID-19 sono stati assegnati alle regioni molti fondi per potenziare le terapie intensive e sub-intensive nonché i reparti per le malattie infettive e la pneumologia.
Purtroppo solo alcune regioni sono state in grado di mettere in pratica quanto previsto e così ora che è già arrivata una nuova ondata epidemica molte regioni si trovano impreparate.
Dal report del Commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza epidemiologica Covid-19 Domenico Arcuri, pubblicato da “Quotidianosanit.it” si rilevano dati preoccupanti.
Solo Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia e Veneto hanno raggiunto i 14 p.l. per 100.000 abitanti previsti dallo standard indicato dal Ministero.
Le altre sono spesso molto indietro e invece del 100% dei posti di terapia intensiva attesi la media realizzata è solo del 49% in più.
La situazione è migliore per i p.l. di pneumologia e di malattie infettive.
Oltretutto all’interno di ciascuna regione persistono le disuguaglianze da una provincia all’altra.
Preoccupa, com’è naturale, l’aumento dei pazienti colpiti dall’epidemia e l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva.
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