
L’Istituto Superiore di sanità nel suo rapporto sull’andamento dell’epidemia COVID-19 dell’8 settembre conferma per la sesta settimana consecutiva, un aumento nei nuovi casi segnalati in Italia con una incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni (periodo 24 agosto – 6 settembre 2020) di 27,89 per 100.000 abitanti, in aumento dal periodo 6-19 luglio.
Il virus oggi circola in tutto il paese. Dieci Regioni/PPAA hanno riportato un aumento nel numero di casi diagnosticati rispetto alla settimana precedente che non può essere attribuito unicamente ad un aumento di casi importati da stato estero. In quasi tutte le regioni/PPAA continua ad essere segnalato un numero elevato di nuovi casi e si osserva sostanzialmente un trend in aumento da diverse settimane. Focolai sono riportati nella quasi totalità delle province riflettendo una circolazione del virus su tutto il territorio italiano.
La maggior parte dei casi diagnosticati si è infettata sul territorio nazionale (risultano importati da stato estero il 15% dei nuovi casi diagnosticati nella settimana tra il 31 agosto e il 6 settembre); in particolare si osserva una percentuale non trascurabile di casi importati da altra Regione/PA (11,1% nella settimana corrente, in diminuzione rispetto alla settimana precedente).
Anche in questa settimana sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione da SARS-CoV-2 in tutte le Regioni/PPAA. Nella settimana tra il 31 agosto e il 6 settembre il 37% dei nuovi casi diagnosticati in Italia è stato identificato tramite attività di screening, mentre il 31% nell’ambito di attività di contact tracing. I rimanenti casi sono stati identificati in quanto sintomatici (27%) o non è riportata la ragione dell’accertamento diagnostico (5%). Quindi, complessivamente, il 68% dei nuovi casi sono stati diagnosticati grazie alla intensa attività di screening e alla indagine dei casi con identificazione e monitoraggio dei contatti stretti. Questo conferma l’importante e crescente impegno dei servizi territoriali per far sì che i focolai presenti siano prontamente identificati ed indagati.
Nel periodo 20 agosto – 2 settembre 2020 l’Rt, calcolato sui casi sintomatici, è pari a 1.14
Bisogna tuttavia interpretare con cautela l’indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell’epidemia. Infatti Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l’indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale. Pertanto l’Rt nazionale deve essere sempre interpretato tenendo anche in considerazione il dato di incidenza.
In Italia, come in Europa e globalmente, si è verificata una transizione epidemiologica dell’epidemia da SARS-CoV-2, con un forte abbassamento dell’età mediana della popolazione che contrae l’infezione. Tuttavia, l’età mediana dei casi diagnosticati nell’ultima settimana è di 35 anni, in aumento rispetto alla settimana scorsa. Sebbene la circolazione nel periodo estivo sia avvenuta con maggiore frequenza nelle fasce di età più giovani, in un contesto di avanzata riapertura delle attività commerciali (inclusi luoghi di aggregazione) e di aumentata mobilità, ci sono ora segnali di una maggiore trasmissione sul territorio nazionale in ambito domiciliare/familiare con circolazione anche in persone con età più avanzata.