
I comma 169-199 dell’art. 1 della legge 311/2004 prevede che le regioni che si trovino in una situazione di grave disavanzo per la parte relativa alla gestione sanitaria, con particolare riguardo alle ipotesi indicate ai commi 174 e 176, anche avvalendosi del supporto tecnico dell’Agenzia per i servizi sanitari regionali, debbano procedere ad una ricognizione delle cause e ad elaborare un programma operativo di riorganizzazione, di riqualificazione o di potenziamento del Servizio sanitario regionale, di durata non superiore al triennio.
I Ministri della salute e dell’economia e delle finanze stipulano con ognuna delle regioni interessate un apposito accordo che individui gli interventi necessari per il perseguimento dell’equilibrio economico, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza e degli adempimenti di cui alla intesa prevista dal comma 173. La sottoscrizione dell’accordo è stata condizione necessaria per la riattribuzione alla regione interessata del maggiore finanziamento anche in maniera parziale e graduale, subordinatamente alla verifica della effettiva attuazione del programma.
L’epidemia che ancora colpisce il mondo e in particolare anche il nostro Paese ha trovato purtroppo in molti casi delle barriere fragili in quanto i tagli operati da alcune regioni per attuare il piano di rientro non hanno rispettato l’obbligo di mantenere i livelli essenziali di assistenza mettendo a rischio la sicurezza delle cure.
Addirittura in alcuni casi pur essendo ampiamente note le reali cause del disavanzo (affidamento servizi all’esterno, aumento dei posti letto accreditati, aumento della spesa della specialistica esterna, ecc.) invece di potenziare i controlli questi sono stati allentati e sono stati tagliati proprio i livelli essenziali di assistenza costringendo i cittadini, anche in situazioni gravi, a pagare di tasca propria gli accertamenti o le cure.
In taluni casi addirittura abbiamo verificato anche un aumento della spesa per acquisti di beni e servizi .
Si tratta di scelte che hanno indebolito il Servizio sanitario nazionale e nello stesso tempo hanno fatto venir meno la fiducia dei cittadini che è stata in parte recuperata solamente grazie all’abnegazione di chi si è trovato a lavorare in prima linea nella sanità.
Ora è indispensabile che venga fatta una verifica straordinaria sul rispetto dei livelli essenziali di assistenza in tutte le regioni e, possibilmente anche a livello provinciale per accertare le numerose disuguaglianze che si sono venute a creare a causa di questi comportamenti e le eventuali responsabilità.