
Tra i punti qualificanti del nuovo decreto legge 34/2020 è previsto il potenziamento dell’assistenza territoriale utilizzando una serie di strumenti tra i quali è prevista l’istituzione dell’infermiere di famiglia e di comunità.
Proprio in questi giorni è stata presentato dalla sen. Boldrini un nuovo disegno di legge (A.S. 1751) con il quale si prevede di attribuire a questa nuova figura i seguenti compiti:
a) è responsabile della gestione dei processi infermieristici in ambito comunitario,compreso quello familiare, operando in collaborazione con un’ équipe multidisciplinare al fine di favorire la soddisfazione dei bisogni di salute degli individui e delle famiglie e di gestire le malattie e le disabilità croniche;
b) in associazione con altre figure professionali, fornisce consigli sugli stili di vitae sui fattori di rischio;
c) si rende garante della presa in carico del paziente lungo l’intero percorso assistenziale e della continuità delle cure, promuovendo la cooperazione tra gli operatori coinvolti nel percorso di cura; effettua educazione terapeutica rendendosi altresì garante dell’adesione dei pazienti ai necessari controlli periodici, nonché della cura e della rilevazione, al loro insorgere, dei problemi sanitari delle famiglie attraverso la valutazione infermieristica precoce;
d) identifica gli effetti dei fattori socio-economici sulla salute della famiglia e attiva l’intervento o l’inserimento nella rete dei servizi territoriali; è responsabile dell’assistenza infermieristica rivolta alle persone e alle famiglie in ambito comunitario, nonché dei modelli assistenziali proposti, con attenzione agli aspetti preventivi, curativi e riabilitativi clinico-assistenziali e psico-educativi,in una prospettiva multidisciplinare;
e) analizza i bisogni del paziente e della famiglia e garantisce sul territorio la continuità assistenziale contribuendo alla promozione della salute;
f) è responsabile della gestione dei processi assistenziali sanitari e socio-sanitari nell’ambito della comunità, prendendo in carico il paziente con i suoi bisogni assistenziali, definendo gli interventi in collaborazione con il medico di medicina generale, il pediatra di libera scelta o il consulente medico specialista, sostenendo l’integrazione delle attività di altri operatori sanitari e socio-sanitari, nonché occupandosi dell’educazione sanitaria del paziente e dei suoi familiari;
g) agisce in stretta collaborazione con il medico di medicina generale, il pediatra di libera scelta e gli altri componenti della rete dei servizi sanitari, secondo strategie integrate.
Questa proposta arriva poco dopo che l’OMS ha resa pubblica la designazione dell’anno 2020 come «anno dell’infermiera/e», prevedendo iniziative celebrative in tutto il mondo.