UN DISEGNO DI LEGGE PER RIDEFINIRE L’ESCLUSIVITA’ DEL RAPPORTO DI LAVORO DEGLI ESERCENTI LE PROFESSIONI SANITARIE

La sen. Boldrini ha presentato in questi giorni il disegno di legge n. 1616 recante “Disposizioni in materia di rapporto di lavoro esclusivo degli esercenti le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione,della prevenzione, nonché della professione ostetrica, dipendenti delle aziende degli enti del Servizio sanitario nazionale”.

Una scelta importante per rafforzare il SSN.

La stessa presentatrice del provvedimento spiega i motivi della propria decisione nella relazione al disegno di legge:

In questi ultimi de­cenni l’azione del Parlamento, del Governo e delle regioni ha avviato un processo di profonda riforma, in ambito formativo e or­dinamentale, delle professioni sanitarie infer­mieristiche e tecniche che non ha pari in al­tri comparti professionali. La proclamazione nel 2020 da parte dell’Organizzazione mon­diale della sanità (OMS) dell’anno interna­zionale dell’infermiere e dell’ostetrica, può divenire l’occasione perché il Parlamento perfezioni e implementi il percorso riforma­tore di queste professioni, come delle altre professioni sanitarie tecniche, della riabilita­zione e della prevenzione, già tra i più avan­zati nell’Unione europea, che sia funzionale parimenti al soddisfacimento dei bisogni di salute ed alla valorizzazione dei professioni­sti. Questo processo di riforma delle profes­sioni sanitarie infermieristiche, ostetriche e tecniche, della riabilitazione e della preven­zione è stata ed è la maggiore e più discon­tinua novità nell’organizzazione del lavoro in sanità ed è pertanto giunto il momento di adeguare a questa evoluzione lo stato giuri­dico del personale appartenente a queste professioni, dipendenti delle aziende ed enti del Servizio sanitario nazionale (SSN). Per tali motivi questo disegno di legge vuole ri­disegnare lo stato giuridico di tali profes­sioni per adattarlo alla suddetta evoluzione e per renderlo funzionale all’attuazione delle scelte strategiche di attuazione del dirittoalla salute stabilite dalla programmazione sanitaria e sociosanitaria, sia nazionale che regionale. La complessità delle competenze, delle funzioni e delle responsabilità di queste pro­fessioni, in crescita dinamica ed esponen­ziale in relazione all’evoluzione scientifica,tecnologica, formativa e ordinamentale del SSN, non possono che rendere necessario un intervento per garantire a questi professioni­sti le stesse modalità previste per le profes­sioni sanitarie normate nella dirigenza e cioèil sistema degli incarichi professionali previ­sto per ogni professionista, rinnovabile senza limite temporale, salvo valutazione negativa o soppressione dell’incarico, nonché il di­ritto ad esercitare l’attività intramoenia, non sussistendo più alcuna motivazione che giu­stifichi la loro discriminazione. L’intramoenia non è il «male assoluto»bensì, se ben organizzato e gestito, come in Emilia-Romagna, una risorsa per il sistema,i cittadini e gli operatori. Allo stesso tempo,è necessario rivedere il percorso di forma­zione, adeguando i contenuti all’evoluzione in corso, in particolare prevedendo indirizzi propriamente professionali specialistici nella laurea magistrale e non solo gestionali e di­dattici.

Qui è possibile trovare il testo integrale del disegno di legge:

http://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=sddliter&leg=18&id=52542

Autore: francobrugnola

Scrittore, mi occupo prevalentemente degli enti locali e di sanità, settori nei quali ho lavorato molti anni come dirigente.

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