
Con l’introduzione dell’aziendalizzazione (1992) ha iniziato a farsi strada il principio manageriale del make or buy che consiste nella valutazione da parte dei dirigenti circa l’opportunità di gestire un servizio o una attività direttamente o di affidarlo a imprese esterne.
Viene fatto risalire al 1996 e in particolare alle Linee Guida del Ministero della sanità n. 2 l’avvio dell’outsourcing termine con il quale si intende il trasferimento, in base a un rapporto di tipo contrattuale, della produzione di servizi e attività strumentali, che in precedenza erano svolte al proprio interno, ad imprese private con il coinvolgimento di operatori portatori di risorse e competenze non presenti altrimenti nelle aziende sanitarie.
Di fatto i costi sono stati trasferiti dai capitoli relativi al personale (sui quali è stato imposto l’obbligo di riduzione della spesa) e all’acquisto di beni a quelli relativi alle forniture di servizi (sui quali non era stato posto alcun limite).
Il blocco del turn over e delle assunzioni attuato in questi anni con la scusa delle ricorrenti crisi economiche non ha fatto risparmiare nulla, ma anzi la spesa complessiva delle aziende sanitarie è aumentata (in qualche caso dal 2000 al 2018 – ultimo anno di cui il Ministero della salute mette a disposizione i dati) a causa dell’affidamento al’esterno di servizi (amministrativi e sanitari), attività e prestazioni che un tempo venivano effettuati in gestione diretta con il proprio personale dalle aziende sanitarie.
Non è servita neanche la spending review anche se qualche amministratore aveva cercato di fare fare qualche taglio.
Neppure nelle Regioni in Piano di rientro si sono avuti risultati apprezzabili.
Il Ministero dell’economia e delle finanze nel suo ultimo Rapporto (n.6/2018) sul monitoraggio della spesa ha rilevato solo un rallentamento dell’aumento della spesa.
A questo si aggiunga che la tanto declamata qualità dei servizi, che sarebbe dovuta arrivare con l’affidamento dell’esterno, in alcuni casi invece di migliorare è peggiorata.
Qualcuno si dovrebbe mettere la mano sulla coscienza per riparare ai danni fatti.