
L’attuale emergenza sanitaria correlata alla pandemia da SARS-CoV-2 oltre ad aver determinato una perdita insanabile di vite umane, rappresenta una situazione di emergenza globale, sociale e del lavoro.
L’Inail, non poteva rimanere assente e nell’ambito delle diverse funzioni assicurativa, riabilitativa, prevenzionale e di ricerca, ha messo in atto una serie di iniziative con l’obiettivo di garantire una tutela globale della salute e della sicurezza dei lavoratori anche in questo momento emergenziale.
Sono previste misure urgenti di contenimento dell’emergenza sull’intero territorio nazionale, e continua a essere incentivato l’utilizzo della modalità di lavoro agile sia per le pubbliche amministrazioni, anche in deroga alla disciplina vigente, sia per i datori di lavoro privati per ogni rapporto di lavoro subordinato, anche in assenza degli accordi individuali, assolvendo gli obblighi di informativa in via telematica. L’informativa è presente in calce all’avviso.
Sono indicate misure di informazione e prevenzione per l’intero territorio nazionale, misure per il trasporto pubblico di linea terrestre, marittimo, ferroviario, lacuale, aereo e nelle acque interne, ed è disciplinato l’ingresso in Italia, compresi i transiti e i soggiorni di breve durata.
Continuano ad essere sospese le attività produttive industriali e commerciali, fatta eccezione per determinate attività espressamente individuate tra cui costruzioni, manifattura e commercio all’ingrosso per i due settori, mentre continuano ad essere garantiti, nel rispetto delle norme igienico-sanitarie, i servizi bancari, finanziari e assicurativi.
Resta ancora vigente il divieto di spostamento all’interno della regione, salvo che per le motivazioni già esistenti, alle quali va aggiunta la necessità di incontrare congiunti sempre che sia rispettato il divieto di assembramento, l’obbligo della distanza interpersonale e quello dell’uso di protezioni delle vie respiratorie.
In aggiunta alle attività consentite, sono previsti, nel rispetto della distanza di sicurezza e dei divieti di assembramento, l’accesso a parchi, ville e giardini pubblici, le cerimonie funebri, le attività sportive o motorie e la ristorazione con asporto, fermo restando il divieto di consumare i prodotti nei locali e di sostare nelle immediate vicinanze degli stessi.
Sono presenti anche ulteriori misure specifiche per la disabilità.
Le disposizioni del D.P.C.M. 26 aprile 2020 sono entrate in vigore il 4 maggio, in sostituzione del D.P.C.M. del 10 aprile 2020, e sono efficaci fino al 17 maggio 2020, ad eccezione di quanto previsto dai co. 7, 9 e 11, dell’art. 2, che si applicano dal 27 aprile 2020 in aggiunta alle disposizioni del predetto D.P.C.M. del 10 aprile.
Tra le tante iniziative dell’INAIL assume importanza una pubblicazione, approvata dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS) istituito presso la Protezione Civile, al quale Inail partecipa con un suo rappresentante, frutto di un lavoro tecnico di ricerca condotto dall’Istituto anche in qualità di organo tecnico scientifico del Servizio Sanitario Nazionale.
Il “Documento tecnico sulla possibile rimodulazione delle misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nei luoghi di lavoro e strategie di prevenzione – INAIL” è composto da due parti: la prima riguarda la predisposizione di una metodologia innovativa di valutazione integrata del rischio che tiene in considerazione il rischio di venire a contatto con fonti di contagio in occasione di lavoro, di prossimità connessa ai processi lavorativi, nonché l’impatto connesso al rischio di aggregazione sociale anche verso “terzi”.
La seconda parte si è focalizzata sull’adozione di misure organizzative, di prevenzione e protezione, nonché di lotta all’insorgenza di focolai epidemici, anche in considerazione di quanto già contenuto nel “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” stipulato tra Governo e Parti sociali il 14 marzo 2020.
L’adozione di misure graduali ed adeguate attraverso un nuovo modello organizzativo di prevenzione partecipato, consentirà, in presenza di indicatori epidemiologici compatibili, il ritorno progressivo al lavoro, garantendo adeguati livelli di tutela della salute e sicurezza di tutti i lavoratori, nonché della popolazione.
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