
In Italia il coronavirus è, in questi giorni, la malattia più mortale che esista in circolazione. Un killer spietato che uccide più di qualsiasi tumore maligno. Più pericoloso di infarti, ischemie e altre malattie cardiovascolari.
Tutte patologie che – da sempre – sono in cima alle classifiche annuali dell’Istat sulle cause di mortalità nel nostro Paese.
Speriamo che, grazie al sacrificio di molti, l’epidemia venga fermata e che in temi non troppo lunghi si possa tornare alla normalità.
Ma secondo l’OMS-WHO nel 2018 in tutto il mondo sono morte per tumore 9,2 milioni di persone.
I dati dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) indicano per il 2016 (ultimo anno disponibile) 179.502 decessi attribuibili a tumore, tra i circa 600.000 decessi verificatisi in quell’anno.
I tumori sono la seconda causa di morte (29% di tutti i decessi), dopo le malattie cardio-circolatorie (37%).
Si può affermare che, mediamente, ogni giorno oltre 485 persone muoiono in Italia a causa di un tumore.
Si tratta di una cifra elevatissima che però non sembra suscitare sufficiente preoccupazione nei nostri governanti.
A questo si deve aggiungere che secondo l’OMS-WHO è previsto un notevole aumento di tumori nei prossimi anni.
In Italia non viene fatta prevenzione a sufficienza e l’adesione ai programmi di screening è bassa soprattutto per quei tumori che se presi in tempo potrebbero essere sconfitti.
In molte regioni italiane non si fa abbastanza e non ci sono posti letto a sufficienza.
Dobbiamo cominciare fin d’ora a chiedere che il Servizio Sanitario Nazionale, adeguatamente rivitalizzato sia messo in grado, a tutti i livelli, di lavorare per convincere le persone a cambiare stili di vita e ad evitare le cause di tumore che l’OMS:WHO individua nei seguenti agenti esterni:
-agenti cancerogeni fisici, quali radiazioni ultraviolette e ionizzanti;
-agenti cancerogeni chimici, quali amianto, componenti del fumo di tabacco, aflatossina (un contaminante alimentare) e arsenico (un contaminante dell’acqua potabile); e
-agenti cancerogeni biologici, come infezioni da determinati virus, batteri o parassiti.
L’invecchiamento della popolazione è un altro fattore fondamentale per lo sviluppo del cancro. L’incidenza del cancro aumenta drammaticamente con l’età, molto probabilmente a causa di un accumulo di rischi per tumori specifici che aumentano con l’età. L’accumulo del rischio complessivo è combinato con la tendenza dei meccanismi di riparazione cellulare ad essere meno efficaci quando una persona invecchia.
La prevenzione deve essere fatta dalle strutture pubbliche,non può essere affidata ai privati e deve essere fatta a tutti i livelli, sin dalla scuola.
Mentre gli ospedali la quasi totalità delle risorse è stata riorientata verso la cura dei pazienti affetti da COVID-19, a causa della carenza di personale sono state sospese le attività di prevenzione e rinviati i controlli periodici dei soggetti curati, esponendoli a rischio.