
Ieri 13 febbraio la commissione affari sociale della Camera ha esaminato le proposte di legge recanti “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni” (seguito esame C. 2117 Governo, approvato dal Senato, C. 704 Novelli, C. 909 Rostan, C. 1042 Minardo, C. 1067 Piastra, C. 1070 Bruno Bossio, C. 1226 Carnevali, C. 1246 Bellucci, C. 1590 Lacarra, C. 2004 Paolo Russo – rel. per la II Commissione: Bordo; rel. per la XII Commissione: Ianaro).
Dopo una serie di approfondimenti fatti sia con i rappresentanti delle professioni sanitarie che da parte delle altre commissioni competenti ed in particolare dalla Commissione giustizia, ha prevalso la tesi di non riconoscere la qualifica di pubblico ufficiale agli esercenti le professioni sanitarie per non caricarli di altri obblighi ma in questo modo non scatteranno le aggravanti previste dal codice penale il che in effetti sminuisce notevolmente la portata della norma; è stato anche respinto un emendamento in tal senso che era stato presentato dall’on.le Rostan.
E’ stato però stabilito che nel caso di processi relativi ad aggressioni al personale sanitario le aziende sanitarie si debbano costituire parte civile.
I rappresentanti della Lega hanno abbandonato i lavori della Commissione per protesta.
Il 21 febbraio è stata calendarizzata la discussione in Aula, ma a causa delle modifiche apportate il testo dovrà poi tornare al Senato.